Con il suo gioco coraggioso e vario ha conquistato il pubblico del Philippe Chatrier, con le lacrime sugli occhi celesti ha commosso i milioni di fan che lhanno seguita in tv. Nel cuore di Parigi cè Sara Errani, la più piccola e dolce e tignosa tennista di casa nostra, che ha conquistato la finale degli Internazionali di Francia infliggendo una lezione memorabile allaustraliana Samantha Stosur: 7-5, 1-6, 6-3 lo score neanche immaginato alla vigilia. Lo speravamo, non ci credevamo. Il nostro tricolore può continuare a piegarsi al vento malandrino sul campo principale di Bois de Boulogne: fino a ieri sventolava in onore di Francesca Schiavone, finalista delle ultime due edizioni (con una storica vittoria), da oggi rende onore a colei che insegue il titolo più prestigioso sulla terra rossa. Se a questo aggiungete che lallieva di Pablo Lozano è decima al mondo in singolo e prima in doppio, vi renderete conto di quanto e come sia maturata in questo fantastico 2012. Mai una italiana aveva raggiunto le finali in entrambe le specialità: Sara cè riuscita vincendo tutte e undici le partite giocate fino a ora. Arrivasse a tredici, entrerebbe di diritto fra le migliori sportive di sempre nel nostro paese. Accanto a Vezzali e Pellegrini per capirci.
Nella finale del singolare la Errani affronterà Maria Sharapova che ha dominato la Kvitova con un duplice 6-3 ed è ritornata meritatamente sul tetto del mondo. E lei la favorita. Ma lo erano anche Kerber e Stosur. E allora continuiamo ad avere fiducia nella ragazza di Massa Lombarda che, infischiandosene della scaramanzia, ha voluto accanto a sé i genitori. Immaginatevi la commozione.Più agevole il compito nel doppio dove, in coppia con Roberta Vinci, contenderà il titolo alle russe Kirilenko e Petrova.
Nella semifinale, che ha portato unitaliana allultimo atto del Roland Garros per il terzo anno consecutivo, Sara non sè fatta irretire dal rinvio di unora e mezza per la pioggia e tanto meno condizionare dai precedenti negativi (0-5). Anzi ha interpretato alla perfezione lo spartito togliendo ritmo e certezze allavversaria, più forte fisicamente, avete visto che bicipiti, ma anche più fragile psichicamente. E stato così per due terzi della gara. A riprova di come faccia giocare male le rivali, laustraliana ha firmato più vincenti (48 a 22), ma ha commesso un numero maggiore di errori non forzati (48 a 21). Nel primo set, caratterizzato in avvio da un break per parte, la nostra giocatrice ha impresso unaccelerazione nellundicesimo gioco quando ha portato via il servizio alla Stosur: ed è stato 7-5. Il secondo (1-6) è evaporato dopo un avvio tosto ma sfortunato. Nel terzo la Errani è stata padrona assoluta degli scambi, mai in difficoltà sulle risposte al servizio: da 3-0 a 3-3 fino al definitivo 6-3. Laustraliana ha bisogno duno psicologo più che di un tecnico: ha vinto 48 partite su 48 aggiudicandosi il primo set, ne ha perdute 35 su 41 quando ha dovuto rincorrere lavversaria.
Sara come Francesca, chissà. Intanto è arrivata in due finali a 25 anni, laltra fece bingo a 30. E poi può migliorarsi, specie nel servizio: «Cosa ho provato nel momento della vittoria? In quei momenti non si pensa niente, non so neppure descrivere quello che ho sentito. Mi dovrei fermare per capire quello che ho fatto, ma forse è meglio non farlo perché il torneo non è finito.
E andata male invece a Bracciali e Starace che, pur lottando al massimo delle possibilità, non ce lhanno fatta a battere in semifinale i mostri sacri Mirny e Nestor vittoriosi per 6-3 6-4.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.