Paola Fucilieri
«Il problema di via Lecco va affrontato in maniera urgente e va tenuto vivo, ma non attraverso la logica delloccupazione abusiva e dellesasperazione del clima. Del resto è pur vero che solo attraverso la dimensione dellospitalità si produce una legalità diversa».
La voce di don Virginio Colmegna - ex direttore della Caritas Ambrosiana e ora ai vertici della «Casa della Carità» di Crescenzago - è autorevole e molto rispettata, ma spesso intimorisce perché ricorda alle istituzioni i loro doveri trascurati. «Questi oltre 260 africani hanno il sacrosanto diritto di rimanere qui. E noi dobbiamo tutelare e proteggere i diritti internazionali di chi ha il permesso di soggiorno per motivi umanitari. Alla casa della Carità, ne abbiamo già accolti due. Ma non basta».
«È vero - continua il religioso - è sbagliata lintromissione di collettivi o centri sociali. Certo è che forse Milano doveva intervenire prima in questo senso. Il problema dei rifugiati politici - della gente che, malvolentieri e dolorosamente, ha dovuto lasciare la propria patria - non centra nulla con quello dellimmigrazione in genere. Dobbiamo capire che servono luoghi di abitabilità permanente, i cosiddetti villaggi globali. Non basta un piano per il freddo. La mia disponibilità è totale, ma la Casa della Carità non può accogliere tutti.
Il questore Paolo Scarpis, intanto, aspetta che la situazione si sblocchi «nelle prossime 48 ore».
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