Ha scavalcato il muretto ed è salita su di un’auto che era lì ad aspettarla, con il motore acceso. Poi è sparita. E ancora la polizia penitenziaria non l’ha ritrovata. Stiamo parlando di una cilena di 25 anni fuggita domenica dall’Istituto di custodia attenuata per mamme (Icam) di viale Piceno. «L’Istituto ospita attualmente 7 mamme e i rispettivi figli - ci spiega Luigi Pagano, provveditore regionale alle carceri -. Bambini che, di solito, secondo il desiderio della madre, il fine settimana tornano a casa. Anche perché non hanno più di 3 anni: raggiunta questa età, infatti, i piccoli tornano in famiglia e la madre, se deve ancora scontare la sua pena, viene destinata a un’altra struttura carceraria. Quindi, quando i tre anni di vita si avvicinano, molte donne preferiscono “abituare” progressivamente i figli a stare con altri famigliari. Anche in questo caso la donna scomparsa venerdì ha lasciato andare a casa il suo bimbo. Poi domenica il marito è venuta a trovarla e così hanno organizzato la fuga. È stato un attimo».
Al momento della fuga, infatti, all’Icam erano presenti due agenti, occupate con la chiusura delle porte della struttura, che si trova proprio davanti alla clinica Macedonio Melloni. Proprio un malato dell’ospedale, infatti, ha testimoniato poi di aver visto la donna scavalcare il muro della struttura che dà proprio sulla via Piceno, salire su un’auto il cui conducente ha ingranato la marcia ed è partito a tutta velocità.
«Quasi sicuramente si trattava del marito - ripete Pagano -. È chiaro che la coppia ha escogitato la fuga seguendo un impulso. L’istituto è una sorta di grande casa con cortile dove mamme e bambini convivono proprio in un regime carcerario attenuato. Non ospitiamo naturalmente donne che abbiano commesso reati gravi, come quelli di mafia, ma detenute molto meno pericolose. La donna cilena fuggita ha commesso più e più furti, va e viene dal carcere, deve scontare ancora 5 anni ed è madre di quattro figli».
Domenica sera la polizia penitenziaria, dopo la fuga della donna, è andata a casa sua. Molto spesso, infatti, accade, che la detenuta voglia semplicemente rivedere i suoi bambini, assaporare un po’ di atmosfera famigliare anche se è chiaro che la propria abitazione è il primo posto dove le forze dell’ordine andranno a cercarla.
Domenica, però, è andata diversamente: all’interno dell’abitazione dove la giovane signora cilena, in teoria, dovrebbe vivere con la famiglia, si sentiva la televisione andare, ma, una volta entrati, i poliziotti non hanno trovato nessuno. E così, la fuga della cilena continua.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.