La scienza scende in campo per la pace Veronesi: «Tutti aderiscano al movimento»

La scienza scende in campo per la pace. E lo fa istituendo una giornata simbolica in cui saranno raccolte firme e adesioni. La data scelta è il 4 ottobre, due giorni dopo il compleanno di Gandhi, la giornata per eccellenza della non violenza. Da domenica 4 infatti la fondazione Veronesi comincerà la campagna di solidarietà in preparazione all’appuntamento del 20 e 21 novembre con la conferenza mondiale di «Science for peace». In quell’occasione si riuniranno a Milano premi Nobel e scienziati per stabilire una serie di obbiettivi da raggiungere in tema di pace: dalla riduzione delle spese militari al disarmo nucleare, dall’inserimento di programmi di educazione alla pace nelle scuole a iniziative per combattere la fame nel mondo.
Il progetto di «Scienza per la pace» vede in prima linea l’oncologo Umberto Veronesi che ha anche aderito alla marcia mondiale in partenza oggi dalla Nuova Zelanda e che si concluderà in Argentina il 2 gennaio 2010. «Come medico - spiega Veronesi - ho condiviso in prima persona per lunghi anni l’esperienza del dolore. Mi sono reso conto sempre più profondamente che il primo bisogno dell’uomo è l’eliminazione della sofferenza. Per questo ogni medico è pacifista». Da questo principio prende il via il movimento della scienza al servizio della pace. «Gli Stati Uniti - snocciola i numeri Veronesi - nel 2007 hanno speso per l’esercito 547 milioni di dollari e l’Italia ne ha spesi 33. Per la ricerca contro il cancro, che causa 150mila morti ogni anno, il nostro paese spende ogni anno l’equivalente di 225 milioni di dollari. E non è solo una questione di denaro». «I malati di cancro - aggiunge l’oncologo - vanno ancora a finire nelle corsie di ospedale a otto letti, ma i nostri carri armati sono lucidi e ben oliati. Abbiamo più a cuore le armi che i malati? Credo di no. E per questo sono fiducioso che il nostro paese posso avere un ruolo trainante nel movimento per la pace, come l’ha avuto nella campagna contro la pena capitale».

L’appello è chiaro: promuovere una cultura di solidarietà, aiutare chi soffre a stare meglio, anche attraverso la scienza. Se ne parlerà alla conferenza mondiale di novembre organizzata assieme alla fondazione Robert Kennedy. Per aderire al movimento basta un’adesione sul sito www.fondazioneveronesi.it/scienceforpeace.

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