"Scimmiottano Zapatero", Polo unanime nella condanna

Bondi (Forza Italia): "A rischio il legame con la tradizione cristiana". Calderoli (Lega): "Un cavallo di Troia per consentire i matrimoni omosessuali". La Russa (An): "Una scelta al ribasso"

"Scimmiottano Zapatero", Polo unanime nella condanna

Roma - «Cavallo di Troia per consentire il matrimonio tra gay. Così si sanciscono i matrimoni di serie B, dei «matrimonini». Per il leghista Roberto Calderoli il disegno di legge varato dal Consiglio dei ministri che regolamenta le unioni di fatto serve soltanto a distruggere la famiglia. Critiche dure arrivano comunque da tutto il centrodestra. Per il capogruppo al Senato di Forza Italia, Renato Schifani, con questo decreto l'Unione dimostra di ignorare le indicazioni della Chiesa cattolica e «apre la strada a pericolose forme di surrogati del vincolo matrimoniale, comprese le convivenze omosessuali». E a Rosy Bindi, che spiega che non si tratta di mini pacs, né di un matrimonio di serie B ma «di una via italiana al riconoscimento delle unioni di fatto», replica Riccardo Pedrizzi di Alleanza nazionale che definisce la norma varata dal governo di centrosinistra «la via italiana ai Pacs made in Prodi. Si differenzia dalla via zapateriana soltanto per la facciata, non per la sostanza».
«Il governo vuole scimmiottare Zapatero» ribadisce Isabella Bertolini di Fi, che accusa il governo Prodi di «aver fatto un vero e proprio atto di ostilità nei confronti della Chiesa. Non faremo mai passare questa legge in Parlamento» garantisce. «È una scelta al ribasso» stigmatizza Ignazio La Russa di An. E l’azzurro Maurizio Lupi la definisce una legge «inutile, superflua e sbagliata». Superflua lo è anche per Alfredo Mantovano e Giulia Bongiorno, entrambi di An. I due, magistrato uno, avvocato l’altra, spiegano che si tratta di norme che si riferiscono a materie già disciplinate in altri testi di legge: «Il ddl approvato è una sorta di codice ordinato di diritti del convivente che non esiste nemmeno per i diritti di marito e moglie» e spiegano che basta passare in rassegna quanto la legge ordinaria, la Consulta e la Cassazione hanno già riconosciuto in tema di salute, assistenza, figli, locazione e quant’altro per rendersi conto che un ddl non serviva.
Per Fabrizio Cicchitto coordinatore di Fi «il governo meglio avrebbe fatto a lasciare che la libera dialettica parlamentare sciogliesse questo nodo».

E Sandro Bondi aggiunge che «la famiglia è l'ultimo aggancio che lega ancora la tradizione politica occidentale al cristianesimo: è importante per tutti noi, indipendentemente dall'essere credenti o meno, che essa non sia spezzata. Questo è l'essenziale».

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