Le "sciure" in coda per le iniezioni della finta dottoressa

Chiuso dai vigili un centro estetico dove si facevano interventi di competenza medica

Marianna K. si era improvvisata chirurgo estetico. Troppo redditizio l’impiego del botox nella guerra infinita delle donne contro le rughe e il tempo che passa per non farne un business. Ormai lo sanno tutti che la tossina botulinica (uno dei veleni più potenti al mondo), se purificata e iniettata nei muscoli mimici del viso, ne provoca un indebolimento temporaneo e riduce le contrazioni, attenuando così rughe e segni d’espressione. E che signore e signorine sono disposte a pagare delle belle sommette, magari senza la pretesa della ricevuta, per sottoporsi a questi trattamenti. Così questa russa di 38 anni ha pensato che quelle iniezioni poteva imparare a farle pure lei, magari con l’ausilio di qualche cd d’istruzioni. Un modo come un altro per arrotondare a fine mese con i guadagni del suo centro massaggi, lo «Charme» di via Padova.
Un’attività di per sé già illegale visto che le signorine che ci lavoravano - tutte ragazze dell’Est - oltre a trattamenti estetici veri e propri, alla clientela maschile ne proponevano anche di tutt’altro genere, a un prezzo variabile tra i 100 e i 150 euro. Prezzi, quelli delle cure estetiche e delle prestazioni sessuali, non esattamente «popolari» e che, in ogni caso, presuppongono una clientela disposta a pagare senza alcun problema.
Ieri mattina la polizia municipale ha sequestrato il centro, arrestandone la titolare con l’accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. I vigili hanno scoperto che la donna si faceva pagare comprese tra i 300 ed i 350 euro (cifre da vera professionista!) per iniettare il botox o l’acido ialuronico, oltre a prescrivere - senza alcuna competenza - farmaci per dimagrire e contro la cellulite. Ora i prodotti chimico-farmaceutici sequestrati nel centro (alcuni provenienti direttamente dalla Russia) sono al vaglio degli inquirenti anche per rintracciare i clienti che potrebbero essere stati danneggiati da queste improprie cure estetiche. Nel corso della perquisizione dello «Charme» sono stati sequestrati 1.100 franchi svizzeri e 600 euro nonché pillole anticoncezionali tra cui la pillola del giorno dopo.
Con questa operazione salgono a otto i centri massaggi sequestrati grazie ad attività di indagine della Polizia Locale. Altri sigilli sono stati apposti in via Lomazzo, via Giordano Bruno, via Gluck, via Venini, via Anfossi, via Teodosio e via Inama. Secondo i dati dell’assessorato alla Sicurezza di Palazzo Marino in città a oggi risultano in attività 403 centri massaggi. Nel 1995 erano solo 4. Solo nel 2010 ne sono stati aperti 130, uno ogni 72 ore.
«Queste attività sono spesso il paravento di prostituzione - ha spiegato ieri il vice sindaco Riccardo De Corato, illustrando l’operazione condotta dal comandante dei vigili Tullio Mastrangelo -. E fanno sospettare l’esistenza di giri di denaro e investimenti poco chiari. Ecco perché la Giunta da novembre ha approvato un nuovo regolamento per disciplinare l’attività dei centri benessere imponendo regole più restrittive per l'apertura e sanzioni più pesanti fino alla chiusura temporanea per i trasgressori».


«Per chi avesse avuto delle lesioni dopo essersi sottoposto a queste cure improvvisate e ai trattamenti chirurgici di questa dottoressa abusiva e vuole sporgere denuncia - ha concluso il vice sindaco - la polizia municipale ha disposto un numero da contattare: 0277270358/9».

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