Franco Sala
Ci sono voluti mesi di pedinamenti e controlli ma alla fine lattività investigativa ha portato i carabinieri di Monza e Seregno a recuperare un arsenale: cinque mitragliatori completi di caricatori, due fucili automatici, tre pistole, migliaia di munizioni di vario calibro e cinque bombe a mano difensive di fabbricazione iugoslava. La santabarbara era nascosta nel box di un palazzo di cinque piani in via Cesare Correnti, nel centro di Seregno, allinterno di un carrello da agganciare alle auto, pronte dunque per essere smistate dove fossero «necessarie».
I militari hanno cominciato a puntare le loro attenzioni su Salvatore Mancuso, 39 anni, originario di Limbadi in Calabria, da anni trapiantato a Giussano, dove viveva con la moglie. Pregiudicato per armi e droga il calabrese, secondo gli investigatori era affiliato alla ndrangheta. Un uomo della cosca di don Ciccio Mancuso, un pezzo da novanta.
Salvatore, a Giussano, dove viveva, pareva un cittadino qualunque ma i carabinieri lo hanno incastrato fotografandolo ripetutamente mentre assieme ad altre persone, entrava ed usciva dal box che, attraverso un prestanome aveva preso in affitto per nascondere larsenale.
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