
Della blasonata scuderia del «dendissimo Beppino», come gli amici chiamavano il nobil uomo Giuseppe De Montel, non è rimasta solo una porta originale anni Venti delle vecchie stalle che lui aveva voluto per i suoi purosangue, affidando il progetto agli architetti Arrigo Cantoni e Paul Vietti Violi, gli stessi che realizzano in quegli anni l'ippodromo milanese e che la Sovrintendenza ha voluto mantenere. Delle nobili scuderie, gioiello di architettura Liberty, è rimasto molto di più. Ed è nei dettagli di quello che oggi, dopo decenni di abbandono, è diventato il più grande parco termale d'Europa capace di ospitare fino a 700 persone contemporaneamente. Con il suo nome, De Montel appunto. È stato inaugurato ieri, aprirà il primo aprile. E, diciamolo subito, non è uno scherzo. Se dobbiamo dire quello che «non» è, tanto per cominciare non è una Spa, ma un vero parco termale. La differenza sta nelle sue acque ricche di solfati, bicarbonati e minerali che sgorgano a 396 metri di profondità, e che il 30 gennaio 2023, il Ministero della Salute ha certificato come terapeutiche. Non hanno bisogno nenche di cloro quindi gli 800 metri cubi di acqua (pura) delle dieci piscine del parco di cui 5 esterne con una temperatura che oscilla tra i 22 ai 38 gradi. Un'oasi fatta di suoni, colori e profumi su un'area di 16mila metri quadrati di cui 10mila esterni, con 3500 nuovi alberi e la previsione di piantarne altri 230 all'anno per 10 anni. L'iniziativa è stata resa possibile grazie al Fondo Infrastrutture per la Crescita gestito da Azimut Libera Impresa SGR del Gruppo Azimut, con un investimento di 57 milioni di euro per l'acquisto e la riqualificazione della struttura, in sinergia con il Gruppo Terme & SPA Italia, lo stesso che gestisce le Terme di Saturnia. E che ora, come ha spiegato il presidente Massimo Caputi si sta preparando tra sei mesi a far rinascere le Terme a Salice vicino a Pavia, pronte fra due anni. Come tre anni sono durati i lavori per De Montel sotto la supervisione della Sovrintendenza per la ricostruzione minuziosa di ogni dettaglio. Un esempio? È stato ricostruito persino il materiale originale delle strutture, compreso un legante d'impasto recuperato a Grenoble, lo stesso materiale utilizzato per costruire gli abbaini della Galleria Vittorio Emanuele. Non stupisce che in un momento «difficilissimo come questo» l'assessore alla Rigenerazione Urbana del Comune di Milano Giancarlo Tancredi lo definisca «un miracolo urbanistico». «È il primo progetto completato nell'ambito dell'iniziativa Reinventing Cities che prevede anche i progetti di riqualificazione degli scali ferroviari, piazzale Loreto e l'ex Macello». Un progetto che è solo «il primo passo di una riqualificazione più ampia del quartiere di San Siro», riferendosi al master plan appena presentato dalle squadre per la realizzazione del nuovo stadio e dintorni. Un progetto che dovrebbe diventare anche volano per trattenere i turisti che restano in città solo due giorni, ventiquattr'ore in più (come ha sottolineato l'assessore al Turismo Martina Riva) all'insegna del benessere. C'è da giurare che non sarà difficile. Con un biglietto di ingresso tra i 60 e i 109 euro a seconda di giorni, orari, età e tempo di permanenza, si può scegliere l'immersione ad esempio, nella vasca «Sospensione» con acqua ipersalina dagli effetti di galleggiamento simili a quelli del Mar Morto: una vera esperienza «zero-gravity» ideale dopo aver camminato su cristalli di sabbia di sale, per il recupero muscolare e la depurazione della pelle, o solo per rimettersi in pace con il mondo. Qui ognuno può tagliarsi su misura il suo relax. Nell'Hammam, nei bagni di vapore, nelle quindici cabine per trattamenti e massaggi. Oppure nella sauna in legno di pino cembro per attivare la respirazione diaframmatica, magari guidati nei rituali quotidiani eseguiti dai «maestri» di cerimonie sensoriali.
Per chi ha bisogno di esperienze forti, una Banja Russa a 90° che combina calore, vapore e massaggi con rametti di betulla (venik), per un effetto energizzante e detossinante. Il tutto senza mai il timore di perdere il proprio accappatoio, ognuno contrassegnato da 400 (tutti diversi) simboli che richiamano le giacche dei fantini. Sfumature che raccontano l'anima di un luogo.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.