Gioia Locati
Programmare le vacanze dei figli in attesa di partire con tutta la famiglia è diventato il primo impegno di stagione. Che fare dalla metà di giugno alla metà di settembre quando le scuole sono chiuse? A chi lasciare i bambini e soprattutto come impegnarli? Un occhio di riguardo al loro divertimento, più di uno all’affidabilità della struttura. Ma qualche attenzione la merita anche il portafoglio: un campus estivo di un mese può superare lo stipendio di una tata a tempo pieno.
Quanto a richieste, la parte del leone la fanno gli asili estivi comunali e i 170 oratori parrocchiali, capaci di richiamare insieme più di 50mila bambini, praticamente una città... in erba. Nidi e materne accolgono 8mila piccoli, 500 in più rispetto all’anno scorso. I centri estivi pubblici - per bimbi dai 6 agli 11 anni - scoppiano di iscrizioni: 4.638 per 4mila posti. Hanno in assoluto il prezzo più conveniente, 124 euro (per residenti) o 284 euro (non residenti) dal 15 giugno al 28 luglio.
Ma in questo campo, l’estivo, la città sfoggia davvero il meglio di sé. Ce n’è per accontentare davvero tutte le mamme. Dalla ludoteca con lo chef per i più piccoli, alle professoresse laureate in storia dell’arte che al mattino danno lezioni di pittura al Museo diocesano o al teatro Litta e al pomeriggio accompagnano i bambini al parco.
Per ogni piccolo sportivo c’è un campus su misura, dal calcio al tennis al minibasket. E se le idee non sono proprio chiare, come è facile che sia a quest’età, c’è la «Forza e coraggio» che propone uno sport all’ora, un assaggio di tutte le discipline: dalla ginnastica al tennis, dalla scherma al mini volley, dal basket, all’atletica, al nuoto, dal calcio, al karate, al rugby.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.