«La creatività artistica è un vortice d'immaginazione che gira nelle profondità della mente» dice lo scultore Robert Richard Toth. E in effetti si resta intrappolati in una ridda di pensieri di fronte a «Vortici», l'imponente scultura progettata dall'artista giapponese Hidetoshi Nagasawa e installata in uno dei cortili della Lubiam a Mantova dopo un anno di esposizione in piazza Castello.
Si tratta di sette parallelepipedi curvi realizzati in una lega di alluminio e titanio, ognuno di sei metri di lunghezza per due d'altezza, fissati su basamenti di cemento. Sulle superfici si riflettono il cielo, il verde circostante, la scia delle persone che vi passano accanto... un interessante cortocircuito fra il linguaggio artistico contemporaneo e la storicità della sede di un'azienda fra le più affermate del Made in Italy. «Venivo qui fin da bambino e oggi mi sembra straordinario che dal prato si erga maestosa quest'opera d'arte» dice Giovanni Bianchi, amministratore delegato e responsabile dell'ufficio stile dell'azienda che tuttora mantiene il fascino di una struttura architettonica nata nel 1937. «Abbiamo ripreso una nostra importante tradizione: circondarsi di cose belle coinvolgendo tutti i dipendenti» d0ichiara Edgardo Bianchi, amministratore delegato e responsabile della parte finanziaria parlando del legame che da sempre unisce Lubiam all'arte e al territorio. L'opera di Nagasawa, una metafora dell'energia che anima il mondo secondo l'autore, ha inaugurato, infatti, «Scultura in Piazza», un ciclo di arte contemporanea che vede alternarsi a Mantova alcuni dei più importanti artisti internazionali: ognuno realizza un'opera per lo spazio di Piazza Castello dove viene installata per la durata di un anno. Il mecenatismo di Lubiam è ormai tradizione e ha fatto sì che si portassero a compimento la ristrutturazione del complesso domenicano di Susano, il restauro delle 52 sculture polimateriche della Basilica delle Grazie, la valorizzazione e l'esposizione negli spazi aziendali di quadri di valore come la tela seicentesca «La cacciata dell'invitato indegno», che faceva parte della collezione dei Gonzaga, e le opere di Ferruccio Bolognesi. Non ultima, l'istituzione dello storico Premio Lubiam (1972-1982), concorso sorto nel 1972 come «confronto di tendenze fra le Accademie di Belle Arti d'Italia», che ha raggiunto la statura delle maggiori manifestazioni d'Europa. Dal 2012 al 2015 Lubiam ha inoltre collaborato con il Museo Guggenheim di Venezia in occasione del Festival Mantova Creativa, promuovendo progetti dedicati alle scuole che hanno coinvolto oltre 1200 studenti per ogni edizione.
«I designer della moda come gli artisti devono essere precursori di tendenze; bisogna rischiare, cambiare senza
stravolgere, tenere conto della velocità che dà il ritmo ai nostri giorni senza perdere la strada maestra» dice Giovanni Bianchi. E non a caso la moda maschile Lubiam è sintesi di un'armoniosa visione creativa e artistica.
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