Il senatore azzurro Castagnetti specialista in pipistrelli e grifoni

A Palazzo Madama, a colpi di interrogazioni, sta conducendo la sua personale guerra contro il «complotto» ai danni dei rossoblù

Il senatore azzurro Castagnetti specialista in pipistrelli e grifoni

Ferruccio Repetti

Segni particolari: rossoblù (nel senso di genoano sfegatato). Per il resto, Guglielmo Castagnetti, 62 anni, preside di scuola media superiore in pensione e senatore di Forza Italia, con il «glorioso Grifone» - si dice sempre così quando poi si vuole spennarlo a dovere - apparentemente e dipietramente non c’azzecca: né per nascita (è di Borghetto Vara, nello Spezzino), né per elezione (l’hanno votato in massa nel collegio 23-Valli Bresciane).
Eppure Castagnetti è diventato, da quel fatidico Genoa-Venezia 3 a 2 salvo complicazioni, il più tenace e assiduo - qualcuno s’azzarda anche: logorroico - paladino del presidente Enrico Preziosi e della società, quest’ultima impegnata a fondo (si spera, non troppo a fondo) in una delle più difficili partite della sua storia.
Ha cominciato, Castagnetti, con qualche telefonata di solidarietà all’indirizzo della sede sociale di Pegli. Poi, visto come vanno e vengono ascoltate le telefonate di questi tempi, ha iniziato a inviare messaggi scritti di solidarietà; infine - «sono o non sono un membro del parlamento?» - s’è messo alla scrivania e ha scritto interpellanze a Rocco Buttiglione, ministro per i Beni culturali, Roberto Castelli, titolare del ministero della Giustizia, e Claudio Scajola, responsabile delle Attività produttive. Argomento: il Genoa è innocente. Motivo: Preziosi ha sempre ragione. Conseguenze: sia maledetto chi la pensa male.
Normale che a qualcuno, magari anche semplice sampdoriano, sia venuta la curiosità di sapere qualcosa di più su questo personaggio che, dalle lontane valli lombarde, tuona contro i complotti, le congiure, gli intrighi «che-neanche-nel-Medio Evo», quando le palle si prendevano a calci solo a Firenze e negli stadi limitrofi. In realtà Castagnetti, che prima di passare nelle file degli azzurri ha militato per qualche stagione nella squadra del Partito repubblicano di La Malfa - allora giocavano con lui Giorgio Bogi all’ala sinistra, Antonio Maccanico a centrocampo e Adolfo Battaglia di punta, con Giovanni Spadolini fisso in porta e Oscar Mammì alla moviola -, Castagnetti, dicevamo, fino all’altro ieri s’era occupato di questioni delicate. Tipo: politica estera, riforma amministrativa, economia internazionale. Suoi, ad esempio, e molto documentati gli interventi da relatore sui cambiamenti climatici, i rapporti di partenariato con Turkmenistan e Azerbaigian, e la promozione degli investimenti in Mozambico, senza contare le innumerevoli iniziative a favore della protezione delle Alpi e, più in generale, dell’ambiente. Si colloca in questo ambito anche l’impegno costante del senatore per l’adesione dell’Italia all’accordo di conservazione delle popolazioni di pipistrelli europei (è da lì che deriva la sua passione per il birdwatching al Grifone?).
Qualcuno, a ben guardare, ha intravisto - ma è stato immediatamente zittito - un collegamento indiretto fra l’interessamento alla vicenda-Genoa e la pregressa esperienza dello stesso Castagnetti in materia di «imposte sul reddito e sul patrimonio per prevenire le evasioni fiscali» (disegno di legge 1894), e anche in materia di utilizzo improprio «di intercettazioni di conversazioni telefoniche» di cui alla legge 20 giugno 2003 (intervento in aula del 25 novembre dello stesso anno). In ogni caso, un risultato non da poco, il senatore più rossoblù di Palazzo Madama (Alfredo Biondi è ancora di più, ma fa il tifo alla Camera) l’ha ottenuto.

Il presidente Marcello Pera ha promesso: «La risposta alle sue interrogazioni ai ministri verrà senz’altro sollecitata». Qui, almeno, Castagnetti ha già vinto. Il «suo» Grifone, invece, mi sa che rischia i tempi supplementari.

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