Stop alla banda dei romeni. I carabinieri della compagnia di Desio, hanno sgominato una batteria responsabile di oltre venti spaccate ai danni d’esercizi commerciali. Otto stranieri, tutti irregolari, sono stati arrestati. In cella sono finiti tanti i capi dell’organizzazione che i gregari. L’operazione denominata «Ariete» ha portato al ritrovamento di merce rubata per un valore di oltre 130mila euro.
Ci sono voluti comunque mesi di lavoro per consegnare alla giustizia gli extracomunitari d’età compresa tra i 18 ed i 37 anni. Ma al termine di una serie di pedinamenti e intercettazioni telefoniche, i migliori investigatori delle stazioni di Paderno Dugnano e Varedo, assieme ai colleghi dell’aliquota operativa hanno agito a colpo sicuro. Individuato l’appartamento dove vivevano i romeni, hanno atteso con pazienza, quindi dopo aver bussato inutilmente alla porta, hanno fatto irruzione attraverso una finestra, sfruttando l’effetto sorpresa.
I malviventi buttati giù dal letto si sono lasciati ammanettare. Dalla casa, un vecchio appartamento, ritagliato al secondo piano di un palazzone in Via Cernia, al Villaggio Ambrosiano di Paderno, gli uomini del capitano Vincenzo Barbato, se ne sono andati con una vera e propria montagna di refurtiva. Decine di videocamere, autoradio, abiti griffati, fotocamere digitali, occhiali, oggetti in oro, argenteria.
L’agguerrita banda di clandestini scardinata dai carabinieri, era entrata in azione il 28 marzo a Cormano. I romeni avevano lanciato a gran velocità una Lancia Thema contro le vetrine dell’Ottica Zanichelli. Con la stessa sequenza e sempre ai danni del medesimo negozio, gli stranieri si erano fatti vivi la notte del 25 aprile e del 8 maggio. Qualche giorno prima, sempre utilizzando auto rubate come arieti, avevano distrutto l’ingresso della tabaccheria La Tazza d’Oro di Senago. I mesi scorsi la banda aveva infilato una sequenza di colpi in grande stile: hanno proiettato diversi automezzi verso le saracinesche di almeno sei locali pubblici.
Gli inquirenti stanno ancora lavorando e non escludono che i romeni finiti in carcere, con l’accusa di ricettazione, siano i responsabili della spaccata alla prestigiosa gioielleria Fontana, in Via Madonna di Paderno. Il colpo, dello scorso 25 gennaio aveva fruttato un bottino di 120mila euro. Dai riscontri investigativi, i romeni potrebbero essere incriminati pure per una serie di «spaccate» a Seveso, Desio e in numerosi comuni del nord Milano.
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