Si riparta da economia, lavoro e infrastrutture

Abbiamo perso le elezioni, tanto o poco che sia, le abbiamo perse. Questo governo, volenti o nolenti, temo che ce lo dovremo tenere per tutta la legislatura, perché se il desiderio di potere è riuscito ad essere più forte della lotta alle missioni militari all’estero, dubito che cadrà in poco tempo. Quando si perde si deve riflettere sul recupero, purtroppo non sufficiente, avvenuto poco prima del voto. Le persone hanno bisogno di poche idee, ma chiare. Il flusso migratorio è diventato un problema. Le infrastrutture sono indispensabili. Il lavoro deve essere flessibile. La politica estera è tesa alla difesa della libertà e della democrazia. L’imprenditoria ha bisogno di riforme vere. La giustizia è al collasso. Possiamo aggiungere ancora molto. Abbiamo un mucchio di vantaggi: il leader ce l’abbiamo, l’avversario c’è, gli obiettivi sono solo da scegliere... mi sembra che non siamo poi messi così male. Stringiamoci agli alleati che sono stati leali fino ad ora. Chiariamo con loro le idee, fissiamo i punti comuni che saranno inamovibili per i prossimi anni.

Non facciamo sconti a Prodi, gridiamo la falsità di D’Alema, ridicolizziamo la pochezza di Pecoraro Scanio e andiamo avanti decisi. Si può vincere l’avversario, ma il supporto logistico è il nostro voto.
Paolo Bignoli.

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