Silenzio Juve, il tecnico prepara la difesa «Certe cose triplicano la nostra forza»

TorinoDall'albergo di Leinì, sede del ritiro (anticipato) della Juventus in vista della finale di Coppa Italia di domani, non filtrano reazioni ufficiali. Silenzio assoluto: Antonio Conte parlerà oggi a Roma, in conferenza stampa. Ed è probabile che si ripeterà il canovaccio cui si è già assistito in almeno altre due circostanze, sempre in tempi recenti. La prima il 6 aprile alla vigilia della trasferta di Palermo (in quell'occasione era la Procura di Bari a indagare su Siena-Sassuolo), la seconda il 21 dello stesso mese, questa volta con protagonisti i verbali di Carobbio legati a Siena-Atalanta, aspettando la visita della Roma: Conte oggi prenderà la parola, si dirà estraneo alla vicenda, desideroso di spiegare e certo che la squadra non risentirà di attacchi esterni che sanno tanto di accerchiamento nei momenti caldi della stagione. Perché, anche su questo, il tecnico bianconero si era già espresso: «Certe cose triplicano la nostra forza, la cattiveria e la voglia di fare qualcosa di importante. Capita che dall'esterno arrivi di tutto e di più: fa parte del gioco e in un certo senso me l'aspettavo, ma in questi casi la nostra determinazione non fa che altro che aumentare».
Parola più e parola meno, sarà questo il tono che userà l'allenatore: a proposito del quale ieri la società ha pensato anche di esporsi, salvo poi scegliere di non farlo rimandando il tutto a oggi.

E se andrà in onda un film già visto, la prossima puntata dovrebbe finalmente offrire novità dal momento che, a stagione finita, il procuratore federale Palazzi convocherà finalmente l'allenatore bianconero per ascoltarne la versione. La Juve e i suoi tifosi attenderanno poi di sapere se ci sarà il rinvio a giudizio o l'archiviazione.

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