La repressione dei manifestanti Secondo quanto riferito da sei organizzazioni dei diritti umani, ieri la polizia e gli agenti di sicurezza hanno disperso le manifestazioni pacifiche sparando con pallottole vere "causando la morte di almeno ventisei persone". Daraa è, infatti, l'epicentro della contestazione contro il regime siriano. Altre due persone sono invece state uccise, sempre ieri, nel governatorato di Homs, nel centro-ovest della Siria, dai colpi delle forze dell’ordine, hanno aggiunto. Fra queste ong, che hanno sostenuto di avere la lista delle vittime, in particolare figurano l’Organizzazione nazionale dei diritti umani, il comitato curdo per i diritti umani (Rassed) e il comitato di difesa delle libertà democratiche e dei diritti umani in Siria. Violenze si erano verificate venerdì a Daraa, città rurale di 85mila abitanti a un centinaio di chilometri a sud di Damasco, dove migliaia di persone avevano manifestato contro il regime.
Il presidente dell’Organizzazione nazionale dei diritti umani, Ammar Qourabi, contattato al Cairo, aveva riferito di trenta manifestanti uccisi dalle forze dell’ordine. Sabato, migliaia di persone hanno partecipato ai funerali a Daraa di persone uccise il giorno precedente, secondo un militante dei diritti umani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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