Smog, 70 all’ora in tangenziale e resta il blocco

Il tavolo dei sindaci partorisce l’ultima proposta anti-inquinamento: 20 chilometri orari in meno sulle strade provinciali. Archiviate le domeniche senz’auto. E Palazzo Marino (almeno per oggi) conferma lo stop per le auto sottoposte al ticket

Smog, 70 all’ora in tangenziale e resta il blocco

Domenica non ci sarà nessun blocco del traffico: Milano ha deciso di non portare più avanti da sola la sua battaglia contro lo smog. Proseguirà invece lo stop delle auto Ecopass, almeno fino a una nuova ordinanza del sindaco Moratti. E con tutta probabilità, da lunedì scatteranno nuove misure anti inquinamento, a cominciare dai limiti di velocità. Sulle tangenziali e sulle strade provinciali a scorrimento veloce non si potranno superare i 70 km all’ora per tutta la settimana. Nei prossimi giorni il presidente della Provincia Guido Podestà firmerà il provvedimento, giusto il tempo di organizzare la segnaletica sulle strade e di allertare i vigili dei singoli comuni per i controlli. Questo è l’unico punto su cui tutti i membri del tavolo anti smog (dai sindaci dell’hinterland ai commercianti) si sono trovati d’accordo. Sul resto la discussione è naufragata in alto mare. Tanto che la prossima settimana il tavolo si riunirà nuovamente.
Oggetto del contendere sono state le targhe alterne proposte da Podestà. L’idea è piaciuta a molti ma i sindaci hanno deciso di «congelare» l’iniziativa. «Vogliamo avere più informazioni sui risultati che portano - spiega a nome di tutti Giorgio Oldrini, sindaco di Sesto San Giovanni - I dati che ci hanno illustrato sono contrastanti: De Corato ha parlato di un calo dello smog del 2%, il Codacons del 20%. Quindi abbiamo deciso di analizzare i risultati di Brescia, che da una settimana sta effettuando le targhe alterne, e poi vedremo se attuarle o no».
Le targhe alterne, bocciate dal vicesindaco Riccardo De Corato («le abbiamo già provate e non hanno portato a grossi risultati») non dispiacciono ai commercianti: «È una strada percorribile» sposa l’iniziativa Simonpaolo Buongiardino a nome dell’Unione del Commercio. «È un intervento certamente traumatico - ammette il presidente della Provincia Guido Podestà, che ha rispolverato la vecchia formula delle targhe pari e dispari - ma è l’unico che può dare un risultato immediato».
Altra idea per abbattere lo smog: il lavaggio delle strade, che permetterebbe di far scorrere via le polveri sottili che si sono depositate sull’asfalto. A lanciare la proposta ai sindaci è Michele Perini, presidente della Fiera di Milano: «Seguiamo l’esempio di Parigi» sprona, cercando di scongiurare blocchi e limitazioni del traffico durante gli eventi fieristici più importanti, Macef in testa.
Intanto la Regione Lombardia, che da tempo ha preso le distanze sulle domeniche di blocco del traffico e ha già mandato in soffitta dal 2005 le targhe alterne, fa un passo in avanti nella sua battaglia anti inquinamento. Il presidente Formigoni bacchetta i Comuni e le Province, accusandoli di non aver fatto controlli a sufficienza sulle auto e sulle caldaie fuori legge. Per incoraggiare l’uso degli opacimetri e le verifiche, il Pirellone mette sul piatto 2 milioni di euro che dividerà tra i sindaci che si danno più da fare. L’obbiettivo è triplicare i controlli entro la metà di aprile, arrivando a quota 150mila.

Inoltre domani in Regione si riuniranno i mobility manager di 300 aziende per studiare metodi alternativi di trasporto dei pendolari e incoraggiarli a utilizzare i mezzi pubblici. Al di là delle decisioni locali, Formigoni lancia un appello al governo e chiede un piano aria nazionale, come già sollecitato dall’Unione europea.

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