Bandiera trans sull'altare: lo sfregio woke in chiesa

Il reverendo è finito al centro delle polemiche per aver portato un “emblema non cristiano” al tavolo della comunione in violazione del diritto canonico

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Ancora una volta la Gran Bretagna si conferma un fortino della religione woke. E parlare di religione non è casuale in questo caso, considerando che la vicenda riguarda la chiesa britannica. Il reverendo della cattedrale di Sunderland, nel Nord-Est, ha ricoperto il suo altare con la bandiera pro-trans Progress Pride, violando di fatto il diritto canonico. Come evidenziato dal Telegraph, si tratta di una bandiera con una versione modificata della bandiera arcobaleno che include colori e simboli extra per rappresentare le persone nere, transgender e intersessuali.

In realtà non è la prima volta che accade un episodio del genere, considerando che i tribunali britannici si sono già espressi in passato vietando l’uso della bandiera in quanto “non è un emblema cristiano”. Ma la cattedrale di Sunderland, he fa parte dell'Inclusive Church Network che supporta il permesso del matrimonio tra persone dello stesso sesso nella Chiesa d'Inghilterra, la usa per decorare il tavolo nella sua cappella laterale. Il reverendo Jacqui Tyson ha affermato sui social media che la chiesa è "aperta a tutti" condividendo un'immagine del drappo: "Sono orgoglioso di servire in una chiesa aperta a Dio e aperta a tutti. Amo queste persone e così fa Dio".

Interpellato dal quotidiano, il reverendo Ian Paul ha sottolineato che in realtà l’uso della bandiera non significa che la chiesa sia aperta a tutti, poiché "esclude le persone che non accettano le false affermazioni dell'ideologia transgender": "Questa è una violazione del diritto canonico per due motivi. Innanzitutto, non include ma esclude: esclude le persone che non accettano le false affermazioni dell'ideologia transgender. In secondo luogo, distorce e travisa lo scopo della tavola della Comunione, che è intrinsecamente ‘inclusiva’ in quanto invita tutti a condividere e ricevere i doni del pane e del vino, che ci ricordano che Gesù è morto per tutti. La tavola della Comunione così com'è non potrebbe essere più inclusiva. Sostenere che abbia bisogno di una bandiera o di qualsiasi altra cosa da aggiungere per renderla più ‘inclusiva’ è un grave malinteso".

Nel febbraio 2024, Naomi Gyane, cancelliera della diocesi di Leicester, ha rifiutato di utilizzare la bandiera del Progress Pride per coprire l'altare di St Nicholas's, a Leicester. "La bandiera del Progress Pride non è un emblema cristiano" la sua sottolineatura: "Sebbene concordi sul fatto che sia un segno di benvenuto per le persone della comunità LGBTQIA+ e, sebbene non sia politica, è un emblema contemporaneo laico utilizzato per molte cause e discorsi contemporanei".

Ha inoltre fatto riferimento al diritto canonico della Chiesa d'Inghilterra, che afferma che i tavoli della comunione dovrebbero essere coperti solo con un panno bianco, "seta o altro materiale decente". Con buona pace dell'inclusione esasperata.

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