"Discriminate le donne dalla pelle verde". La follia woke travolge anche Wicked

Surreali trigger warning per il blockbuster Universal: il British Board of Film Classification ha anche citato il “maltrattamento sugli animali parlanti” tra i contenuti sensibili del film

Universal Pictures International Italy
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Numeri da record per “Wicked”, il film diretto da Jon M. Chu tratto dall’apprezzatissimo musical. Nonostante le differenze tra i due prodotti, l’opera con protagoniste Cynthia Erivo e Ariana Grande ha messo d’accordo critica e pubblico, macinando record su record al botteghino. Certo, si tratta di un prodotto in cui trionfa il politicamente corretto, ma la storia è abbastanza fedele all’omonimo romanzo di Gregory Maguire, raccontando l’inedita storia delle streghe di Oz, ossia Elpheba (Erivo) e Glinda (Ariana Grande). Ma attenzione all’immarcescibile religione woke.

Come riportato dal Daily Mail, il British Board of Film Classification ha appiccicato a "Wicked" alcuni trigger warning deliranti per contenuti sensibili. Di cosa si tratta? Di disclaimer utilizzati per avvisare della possibilità che alcuni fruitori di quel contenuto potrebbero rimanere turbati a causa dei particolari temi trattati o comunque presenti. Ebbene, la BBFC ha lanciato un avvertimento per la discriminazione nei confronti di "una donna dalla pelle verde" e per il maltrattamento nei confronti di "animali parlanti".

Evidentemente il British Board of Film Classification incontra streghe dalla pelle verde pressoché quotidianamente, per non parlare di scimmie volanti e capre che parlano come un uomo qualsiasi. Come si fa a prendere sul serio certe stupidaggini? “Una donna dalla pelle verde viene derisa, presa in giro e umiliata a causa del colore della sua pelle” scrive con la massima serietà l’associazione britannica. Dimenticando il buonsenso.

“I trigger warning sono ridicoli e controproducenti, smorzano l’entusiasmo, distruggono la tensione creativa e drammatica e creano un’atmosfera ovattata più adatta a un seminario delle risorse umane che a un

film” la stroncatura dello scrittore Simon Evans. Il professore di sociologia Frank Furedi ha rilanciato: "È evidente che l'autore di questa sciocca classificazione vive sul pianeta Bonkers". Come dargli torto.

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