Il 13% degli over 55 lombardi vive in una condizione di povertà. È quanto emerge dal secondo rapporto «Più fragili dopo la tempesta? In equilibrio fra desideri, fragilità, aiuti», la più ampia indagine svolta sugli anziani lombardi promossa da Spi Cgil Lombardia, Fnp Cisl Lombardia e Uilp Uil Lombardia che, in collaborazione con ARS - Associazione per la Ricerca Sociale di Milano, sono i promotori dell'Osservatorio regionale sulla terza età. Rispetto alla prima indagine - presentata nel 2022 - che ha posto l'attenzione su assistenza, solitudine e abitare, il report di quest'anno ha ampliato i temi d'analisi: il ruolo della sanità pubblica, le condizioni di vita degli anziani, le loro condizioni di reddito, e, infine, il tema dell'invecchiamento attivo, argomento già oggi al centro delle discussioni europee e che diventerà in futuro sempre più centrale, visto il netto incremento della popolazione anziana rispetto a quella giovane.
Il campione preso in esame va dai 55 anni in su: il primo gennaio 2022 la Lombardia contava 3.455.759 residenti di età compresa tra i 55 e gli 85 anni, pari al 34,8% della popolazione regionale; i 55-64enni, coloro che si apprestano a entrare nell'età anziana, sono in Lombardia quasi un milione e mezzo e, da soli, costituiscono il 15% della popolazione regionale. Un primo dato emerso è la presenza non marginale di una popolazione povera o relativamente povera, il cui reddito familiare netto non arriva a mille euro al mese. Parliamo del 13% degli intervistati over 55 (di cui il 7% vive da solo). Proiettati sulla popolazione lombarda, sono 488.000 persone, a questa condizione si associa anche un basso accesso ai servizi pubblici.
Ma è la dimensione della solitudine che incide negativamente sulle condizioni di vita degli anziani: un terzo di loro vive da solo e, anche se tre quarti degli anziani esce di casa tutti i giorni, vi è un alto numero che vive una sorta di auto-reclusione domestica importante: se i numeri sono trascurabili fino ai 70 anni, oltre i 75 si toccano vette del 14%, cioè oltre 100 mila anziani lombardi confinati in casa, con necessità di aiuto continuo per svolgere le mansioni della vita quotidiana. E c'è anche la malattia: 2 intervistati su 10 dichiarano uno stato di salute problematico o molto problematico.
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