Lo spazio Pomodoro ospita la Iglesias

È un vero e proprio «viaggio nella scultura» quello che il visitatore della mostra di Cristina Iglesias si trova a compiere. Ospitata negli spazi della Fondazione di Arnaldo Pomodoro, l’esposizione rimarrà aperta fino al 7 gennaio. Intitolata «Il senso dello spazio», accoglie una vasta serie di opere che ruotano attorno al tema del giardino. Camminamenti, pergole, budelli, con mura di piante, fontane invase dalla vegetazione si offrono all’occhio in maniera assolutamente piacevole, dando vita a una ragnatela infinita dove la resina, il cavo d’acciaio intrecciato, il cemento a vista, il vetro e l’alabastro la fanno da padrone.
Spagnola, nata a San Sebastian nel 1956, Cristina Iglesias fa parte di una generazione di artisti che alla fine degli anni Ottanta portarono all’espansione dell’oggetto scultoreo nel nuovo reame dell’installazione. Come ha giustamente scritto Angela Vettese, direttore della Fondazione Arnaldo Pomodoro, «I temi toccati dalla Iglesias sono molteplici e sovrapposti, tra questi il ruolo della natura nella nostra vita; la sua capacità in quanto spunto di riflessione per gli artisti, l’uso di tecniche e materiali che mescolano l’antica tradizione del calco e della fusione con l’uso di nuovi materiali».
Il risultato è una sorta di Arcadia mistica e irraggiungibile, naturale e artificiale al tempo stesso. In quanto artista che lavora con elementi architettonici, nella dimensione della orizzontalità e della verticalità, gli spazi della Fondazione, nata nel 2005 al 35 di via Andrea Solari, si rivelano i più idonei ad accogliere quindici opere di grande dimensione. La grande navata di via Solari contribuisce alla creazione di un grande labirinto capace di generare un’esperienza di magia vitale in cui s’incontrano l’acqua, la terra e la luce, l’architettura dei chiostri, i cunicoli dei giardini di bronzo fatti da vegetali solidificati e resistenti, trasparenze di vetri colorati e altro ancora. Il risultato è un viaggio nello spazio e nella memoria temporale. Un ambiente che ben si amalgama con il lavoro non solo della Iglesias, ma anche con la struttura originale dell’edificio, in origine una fabbrica di turbine Riva e Calzani, le stesse delle cascate del Niagara.


Anche la collezione permanente di Pomodoro, soprattutto pezzi metallici anche di grande formato, beneficia esteticamente di un luogo-fabbrica che è la continuità culturale di un lavoro artigianale e di produzione che si basa sulla lavorazione sofisticata di fusione di rame, ferro e altri metalli; un ambiente espositivo sorprendente, labirintico che conserva il sapore della storia e della memoria.
La mostra è aperta da martedì a domenica, dalle 11 alle 19 (giovedì dalle 11 alle 22), biglietti di ingresso in vendita a 8 e 5 euro.

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