Nek reagisce. Non ci sta a subire attacchi gratuiti per il suo appello a far luce su quanto accaduto a Bibbiano. Come è noto, il cantante sui social ha lanciato un messaggio chiaro per chiedere verità su una vicenda che finora ha diverse ombre. Lo ha fatto con semplicità, con queste parole: "Sono un uomo e sono un papà. È inconcepibile che non si parli dell’agghiacciante vicenda di #bibbiano Penso a mia figlia e alla possibilità che mi venga sottratta senza reali motivazioni solo per abuso di potere e interesse economico. È proprio così. Ci sono intere famiglie distrutte, vite di bambini di padri e di madri rovinate per sempre...e non se ne parla. Ci vuole giustizia!!".
Parole che hanno subito scatenato la reazione degli haters "rossi" che su Facebook e Twitter hanno messo nel mirino il cantante. Ma non ci sono solo gli haters ad attaccare Nek. C'è anche Luca Bottura che su Repubblica non ha usato certo toni morbidi per il cantante: "Filippo Neviani, in arte Nek esordì a Sanremo con una canzone antiabortista che risulta tutt'ora nella lista dei crimini contro l'umanità, dopo Nagasaki e Hiroshima ma comunque prima del gelato gusto Puffo".
Livore gratuito contro chi ha espresso un'opinione legittima e che viene deriso anche sul fronte professionale. Ma Nek non ci sta e così ha deciso di reagire e dire la sua rispedendo al mittente tutti gli insulti ricevuti: "Paragonare una mia canzone di 25 anni fa a un crimine contro l’umanità, uno di quelli veri… Ma certo, è normale, si fa, è satira! Tirare fuori addirittura i lager e Salò. Ok, è sempre satira! Ma sarà davvero satira accostare tutto questo? Una canzone che legittimamente può o non può piacere, con eventi e tragedie che hanno segnato la storia di tutti noi? Bah!! Passo e chiudo". Poi chiama in causa in modo esplicito Bottura: "Non discuto la critica – scrive Nek – Sono quasi 30 anni che ci sono abituato. Né tantomeno, quando è attinente, la satira. Evviva la libertà di espressione, del signor Bottura, della stampa, quella di ognuno di noi, ma anche la mia". Ma dopo aver regolato i conti con chi l'ha insultato, Nek rilancia il suo appello per Bibbiano: "Ho espresso un pensiero su una vicenda che mi stava a cuore, e che ritengo importante. Sono stato oggetto di critiche, giudizi, insulti, strumentalizzazioni e forzature.
Me ne faccio serenamente una ragione. E certo non mancherò di esprimermi ancora ogniqualvolta ne sentirò il bisogno". Insomma il cantante non usa giri di parole e non torna sui suoi passi dopo aver chiesto verità per Bibbiano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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