«Caro Bobo, con il valzer ti straccio E la Carlucci è il nostro Trapattoni»

Come Bobo, è passato dall'Inter. Ai tempi dalla curva gli cantavano «Giovane giovane Delvecchio». Poi, è stato una vita alla Roma, anche lui centravanti di sicuro affidamento. Abituato a fare sportellate, come si dice in gergo: prendere le botte dei difensori, e fare gol. Oggi, quello stesso capello lungo da guerriero lo fa assomigliare a un ballerino di flamenco in stile Joaquin Cortes...
Delvecchio, si sente un po' un Joaquin Cortes?
«Non scherziamo. Però nel flamenco, a Barcellona, sono stato più bravo di Bobo, questo devo dirlo. Il flamenco è difficilissimo! Ti spacca le ginocchia e devi avere una coordinazione pazzesca».
In giro per il mondo a ballare e frequentare ballerine: è stata una pacchia?
«È stato divertentissimo, questo sì. Quando non si gareggiava, io e Bobo dovevamo solo farci portare in giro dalla gente, a visitare posti. Poi, comunque, si trattava anche di lavoro. E quando si deve lavorare, con la Carlucci non si scherza».
A proposito di Milly, a quale allenatore la paragoneresti?
«Senza alcun dubbio a Giovanni Trapattoni: simpatica e compagnona quando si può, comandante e rigorosa quando si deve fare sul serio».
Da re dell'area di rigore a re della pista di ballo, quale dei due campi è più difficile?
«Il secondo! Per una vita noi attaccanti siamo abituati a sopportare botte e, quando magari sbagliamo un gol, ci toccano pure i fischi della gente. Ma questo è nulla in confronto al buttarsi su una pista da ballo, sapendo di dover esibirsi di fronte al pubblico...».
Bobo dice che tu sei più bravo come ballerino, soprattutto perché in campo hai faticato meno di lui...
(ride - ndr) «Bobo fa sempre così: frigna per conquistare la benevolenza del pubblico e dei giudici di gara. Forse io me la cavo di più in scioltezza. Ma lui ha il gran fisico: dove non arriva con l'agilità, che proprio non ha, ci mette quel sederone sexy, lo agita e il gioco è fatto. Infatti nella salsa cubana è più forte».
Qual è stata la situazione più divertente nel vostro tour da «Re del Ballo»?
«A Vienna.

Non potevamo vederci vestiti da personaggi dell'800. Ci hanno perfino portato a una cena con una principessa: noi tamarri a muoverci secondo il galateo, ci vedete? Continuavamo a ridere. Io, comunque, nel valzer Bobo l'ho stracciato».

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