«Per colpa della politica chiudo il mio Roxy Bar»

Giovanni Terzi

Era il 1 dicembre del 1992 quando Red Ronnie inaugurava il Roxy Bar. Oggi il Roxy chiude lasciando un vuoto tra i giovani che diventano orfani di un luogo dove esibirsi liberamente e cercare di sfondare nel mondo musicale. Red Ronnie sta facendo gli scatoloni e sicuramente è un coacervo di sentimenti contrastanti.

Come sta Red?

«Sto tra centinaia di scatoloni mentre smantello gli studi televisivi che in più di vent'anni avevo costruito. Erano studi meravigliosi dall'acustica perfetta tanto da essere considerati da artisti come Elvis Costello o i Placebo i migliori al mondo».

Quando aprì il Roxy che spirito aveva?

«Ero pieno di energia; capivo che il progetto del Roxy Bar su Videomusic sarebbe stato un seme per il futuro. Ero diventato da poco vegano e avevo la consapevolezza che la televisione stava per avere una deriva urlata che non mi apparteneva».

In che senso?

«Nel senso che l'obiettivo della tv spazzatura era drogare le emozioni. Io non appartengo a quella logica e così nacque Roxy Bar che ebbe un grande successo tanto da vincere per tre anni di seguito il Telegatto».

Poi venne nel 2001 la prima chiusura, cosa accadde?

«Accadde semplicemente che il giornale l'Unità iniziò una campagna per salvare MTV permettendo di far sospendere prima, e chiudere dopo, Videomusic che era allora su Tele Monte Carlo. Lì iniziò la china finanziaria».

E adesso con che spirito guardi al futuro?

«Con lo stesso spirito del 1992. Nulla è cambiato dentro di me e ho al mio fianco persone e aziende come Golia, Fiat o Optima che credono nella musica e nei giovani. Continuerò nella mia battaglia per scovare e dare opportunità ai giovani emergenti: sono un collezionista di anime».

Di chi è la colpa della chiusura del Roxy?

«Della politica e più precisamente del Comune di Bologna e della Regione Emilia Romagna totalmente disattenti ad un polo culturale come quello del Roxy. Mai un momento di attenzione né un contributo. Bologna dovrebbe essere città patrimonio dell'Unesco per la musica e chiude il Roxy!».

Non parliamo di Talent, tra poco c'è Sanremo, che ne pensa?

«Che differenza c'è tra i due...».

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