"Mia figlia era incinta. L'hanno accoltellata e bruciata". Il dolore senza fine di Teresa

Teresa D'Abdon ha ricordato la figlia Monica vittima nel 2003 della violenza del compagno. Un dramma che ha commosso i giudici ma che ha portato alla nascita di un'associazione in favore delle donne

"Mia figlia era incinta. L'hanno accoltellata e bruciata". Il dolore senza fine di Teresa

Sono trascorsi diciotto anni ma la storia di Monica Ravizza, vittima di uno dei femminicidi più cruenti degli ultimi decenni, è più attuale che mai. A raccontarla, a Tu si que vales, è stata la madre Teresa che - ospite del programma di Canale5 - ha ricordato il dramma vissuto e dal quale è nata un'iniziativa solidale verso le donne.

La testimonianza della signora Teresa è arrivata alla fine della puntata. Troppo delicato il tema trattato. E le sue parole hanno subito colpito giudici e pubblico come un pugno nello stomaco. "Monica aveva 29 anni - ha esordito la madre al centro dello studio - nel settembre del 2003 è stata massacrata dal suo compagno a colpi di coltello. Ma non ha finito la sua opera e le ha bruciato metà del suo corpo. In grembo aveva un bimbo". Un femminicidio violento e inconcepibile che ha distrutto due intere famiglie.

Maria Teresa D'Abdon da anni lotta per avere giustizia per l'uccisione di sua figlia: "Abbiamo seguito l'iter della legge. Al primo processo gli hanno dato 18 anni. Poi ci hanno offerto 100mila euro in cambio di mia figlia. Poi altri spiccioli, ma non ci siamo fermati. Con il dolore nel cuore siamo andati avanti". A quello strazio la signora D'Abdon non si è mai arresa e ha offerto addirittura perdono e conforto alla madre dell'assassino: "L'ho invitata in chiesa a una commemorazione per Monica, ma lei ha giustificato ancora suo figlio e da allora ho continuato la mia battaglia".

Con la forza che solo un genitore può avere, la signora Teresa ha deciso di trasformare il dolore in speranza. A Tu si que vales la donna ha raccontato di avere fondato insieme ad altre mamme l'associazione Difesa Donne - Noi ci siamo. Un ente per sostenere e aiutare le donne vittime di violenze - che non riescono a denunciare i loro aguzzini -e che ha già difeso numerose donne. "Purtroppo oggi non ho la gioia di essere nonna - ha detto commossa Teresa D'Abdon, ricordando il figlio che Monica aspettava - e recentemente ho perso anche mio marito".

Un dramma nel dramma che ha commosso pubblico e giudici. Gerry Scotti e Sabrina Ferilli non sono riusciti a trattenere le lacrime di fronte alle parole della madre di Monica, abbracciandola a distanza e sostenendo la sua iniziativa in favore delle donne.

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