Urbano Cairo già si frega le mani. La sua La7, se tutto andrà come previsto, nella stagione tv 2017/2018 vivrà un annus mirabilis. Eh già, con le elezioni politiche, in qualunque data si terranno, la rete avrà tanto pane per i suoi denti. Un canale quasi totalmente basato sull'approfondimento politico nazionale si getterà con tutta la sua forza per seguire in ogni dettaglio la campagna elettorale, per accaparrarsi gli esponenti politici più importanti e acchiappa-ascolti. Già, adesso, i salotti preferiti dai politici sono quelli della Gruber, di Mentana, di Floris e di Formigli, figuriamoci quando saremo sotto elezioni. Una strada spianata quella de La7, soprattutto perché la tv di Stato ha deciso di chiudere quasi tutti i talk di Raiuno e Raidue (tranne Porta a Porta) e lasciare in vita (per quanto riguarda il prime time) solo Cartabianca su Raitre.
Di fatti, ieri, Urbano Cairo, il patron de La7, nonché del gruppo editoriale Cairo nonché di Rcs-Corriere della Sera, ha aperto la conferenza stampa di presentazione dei palinsesti della prossima stagione della rete lodando e ringraziando gli anchorman e annunciando il rinnovo del contratto di Lilli Gruber, per ben 5 anni («come a un campione di calcio, lei fa una media del 6,1 per cento di share»), smentendo qualsiasi passaggio della giornalista alla vice direzione del Corriere della Sera, del contratto di Corrado Formigli per tre anni e di quello di Giovanni Minoli per una stagione. In più ha assicurato di non avere avuto alcuna sensazione che Mentana possa pensare di lasciare il tg, come qualcuno ha ventilato.
E a chi gli chiede se La7 si sta spostando ancora più a sinistra, dato che dalla prossima stagione non ci sarà più La Gabbia di Gianluigi Paragone, risponde che la rete «non è mai stata da nessuna parte, ma cerca di intercettare nel modo migliore i gusti del pubblico, è fatta da grandi professionisti che operano in totale libertà ma che danno spazio a tutte le idee con l'unico limite della diffamazione».
Dunque un palinsesto, che dal mattino con l'apertura di Omnibus, Coffee Break, L'aria che tira, fino a sera tardi sarà dedicato all'informazione, alle inchieste e all'approfondimento. Con alcuni innesti molto importanti che vanno a completare il fil rouge editoriale, punteggiando le news con la satira: prima di tutti Corrado Guzzanti che torna in tv dopo l'ottimo successo di Dov'è Mario? su Sky. La sua striscia, a partire da novembre, sarà quotidiana dal lunedì al venerdì subito dopo Otto e mezzo come collante con gli approfondimenti di prima serata: pillole di pochi minuti sugli avvenimenti di giornata che forse lo riporteranno ai fasti di Avanzi e de L'ottavo nano, destinate a lasciare il segno e a far irritare i politici già surriscaldati dalla campagna elettorale. Altro innesto è il fumettista Makkox, cui è stato dato il difficile compito di «risanare» la fascia oraria pre tg delle 20, da sempre un punto critico del palinsesto: un racconto in modo un po' alternativo, di mezz'ora, dalle 19,30, della giornata con contaminazioni tra social e web, un po' sullo stile di Blob.
In prime time, chiusi La gabbia ed Eccezionale veramente, le novità sono due. La prima è lo sbarco di Diego Bianchi in arte Zoro, che con il suo storico gruppo, trasporterà la sua satira surreale da Raitre a La7. Non si conosce ancora il titolo della trasmissione né come e quanto si discosterà dal suo solito modo di fare tv. Poi tornerà la testata storica di Atlantide-storie di uomini e di mondi con documentari e testimoni della nostra storia e cultura, scelti e presentati da Andrea Purgatori.
Per gli amanti di Nanni Moretti, un ciclo dei suoi film, da Palombella Rossa a Caro Diario al Caimano, introdotti dal regista stesso in esclusiva per il canale. In apertura di stagione come al solito Miss Italia condotta da Francesco Facchinetti e non mancherà la serie più amata Grey's Anatomy.
Per quanto riguarda Paragone, Cairo smentisce che La gabbia sia stata chiusa per ragioni politiche o perché eccitava troppo le piazze, ma perché «dopo quattro anni andava ripensata» e annuncia che si sta pensando di affidare a Paragone delle inchieste.
Per il resto - spiega ancora Cairo - gli ascolti della rete «vanno benissimo» con una media del 3,19 per cento
nel totale giornata e del 3,91 in prime time. E i conti pure «perché non si è perso il patrimonio di 88 milioni ereditato con l'acquisto del gruppo dalla Telecom, anzi si è arrivati a una posizione finanziaria superiore».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.