I difensori della libertà da Croce ad Aron

I difensori della libertà da Croce ad Aron

Giampietro Berti

L uciano Pellicani, il maggior studioso italiano di sociologia politica, pubblica ora un libro molto importante: I difensori della libertà (Rubbettino, pagg. 131, euro 13). Gli autori esaminati - Guglielmo Ferrero, Benedetto Croce, José Ortega y Gasset, Raymond Aron, Simone Weil, Friedrich Hayek, Norberto Bobbio, Giovanni Sartori - pur nella loro diversità di vedute, sono stati tutti accomunati dalla fondamentale idea che nel corso del Novecento la società liberale, dopo aver vinto la sua secolare lotta contro l'assolutismo, si è trovata di fronte sempre lo stesso nemico: il totalitarismo, declinato nelle versioni del comunismo, del fascismo e del nazismo.

L'impressionante somiglianza strutturale tra questi regimi totalitari, non è consistita, ovviamente, nell'avere avuto i medesimi fini, ma nell'aver attivato mezzi analoghi, volti a imporre il predominio del potere politico (lo Stato) su tutto l'esistente. Di qui la micidiale enfasi «statocratica» formulata nella gigantesca impresa collettiva rappresentata, per l'appunto, dall'azione statale. Il progetto totalitario fu proteso a veicolare una medesima idea palingenetica, quella dell'«uomo nuovo», tradottasi nella divinizzazione del proletariato, della nazione e della razza.

Per i teorici liberali, invece, non c'è alcuna divinizzazione da porre in atto perché non si può assegnare agli esseri umani compiti superiori alle loro forze, spingendoli verso traguardi politici, sociali ed economici del tutto impossibili. Da questa irrinunciabile considerazione, è necessario partire per avere sempre presente l'estrema fragilità della creazione politica più importante degli ultimi duecento anni, la democrazia, la cui realizzazione richiede un continuo aggiustamento in sintonia con il mutamento dei tempi.

I problemi posti dai difensori della libertà sono stati molteplici e hanno riguardato gli aspetti etici, politici e sociali propri della società aperta: la legittimità del potere (Ferrero), l'importanza decisiva del mercato (Hayek), la denuncia della massificazione sociale (Ortega y Gasset), l'istanza etica della

libertà (Croce), i valori del socialismo liberale (Bobbio), la necessità di contemperare la logica mercantile a quella democratica (Sartori), la critica degli intellettuali messianici (Aron), il mito della rivoluzione (Weil).

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