I teatri chiedono, come sempre, più soldi allo Stato

I teatri chiedono, come sempre, più soldi allo Stato

Sono passati pochi giorni dalla conversione in legge del decreto «valore cultura», e già le fondazioni liriche reclamano «un'integrazione del Fondo unico per lo spettacolo». Lo ha fatto, ieri, Walter Vergnano, sovrintendente del Regio di Torino e presidente dell'associazione delle fondazioni liriche. Da anni si paventa il rischio di chiusura di alcune fondazioni, ma a oggi abbiamo assistito a un numero imprecisato di commissariamenti, che hanno tamponato le falle nelle gestioni senza dare una stabilità di medio-lungo periodo. Lo stesso si può dire per la normativa che regolamenta le 14 fondazioni lirico-sinfoniche: sovente sono intervenuti cambiamenti sbandierati come risolutivi ma che purtroppo non si sono rivelati tali.
Con il decreto «valore cultura» è proseguita la tendenza a varare nuove disposizioni normative, da una parte stabilendo ulteriori interventi di carattere finanziario per sanare i colossali buchi di bilancio, dall'altra promuovendo riforme nella governance delle istituzioni. Si tratta degli ennesimi interventi pubblici a favore di soggetti che sono stati privatizzati solo formalmente nel lontano 1996. Sono istituzioni fintamente private, in quanto le fonti di finanziamento sono in larghissima parte pubbliche e, di conseguenza, anche i Cda sono prevalentemente in mano allo Stato e agli enti territoriali.
Il continuo «salvataggio» delle fondazioni non ha aiutato a mettere in essere gestioni virtuose, purtroppo le ha disincentivate. La forte sindacalizzazione di queste istituzioni ha visto esplodere il costo del lavoro, soprattutto a livello di contratti integrativi aziendali. Il decreto individua i problemi, ma propone «soluzioni» che serviranno solo a spostare più in avanti il momento in cui assisteremo alla chiusura di una o più delle 14 fondazioni.

Fino a ora si è andati avanti facendo passare il messaggio che esista una cultura di serie A e una di serie B: mentre altre attività culturali sono costrette a chiudere a causa dei conti che non tornano, gli enti lirici godono dei favori dei nostri governanti. Ma le fondazioni liriche sono davvero «troppo importanti per fallire»?

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica