J-Ax contro l'abolizione del voto in condotta: "Così si favoriscono i bulli"

Il rapper milanese ricorda il periodo in cui gruppi di ragazzi lo prendevano di mira perché non indossava vestiti firmati

J-Ax contro l'abolizione del voto in condotta: "Così si favoriscono i bulli"

J-Ax si scaglia contro la decisione del ministero dell'Istruzione di abolire il voto in condotta alle scuole medie e ricorda il periodo in cui è stato vittima di bullismo.

Il rapper milanese, all'anagrafe Alessandro Aleotti, commenta sulle pagine de Il Giorno la decisione del ministro Fedeli di eliminare il voto in condotta dalle scuole elementari e medie. Una scelta che, secondo J-Ax, rappresenta un ostacolo alla lotta contro il bullismo nelle classi. Il 44enne, che da sempre non si tira indietro quando si tratta di difendere i più deboli e far sentire la propria voce, ricorda gli anni in cui la vittima dei bulli era proprio lui. E dalle sue parole è facile capire come si tratti ancora di una ferita aperta.

J-Ax confessa che la sua famiglia non poteva permettersi di compargli abiti firmati, ma solo quelli "che mia madre trovava al mercato". Proprio per questo motivo, il rapper racconta di essere stato preso di mira dai suoi coetanei: "Non c'era giorno che non mi ricordassero quanto fossi uno sfigato solo perché esistevo". Quella paura è rimasta nel cuore del cantante che, ancora oggi, cambia strada quando incontra un gruppo di ragazzi.

J-Ax è riuscito però a trasformare la sofferenza in forza e arte: "Tutto sommato dovrei ringraziare quel periodo, perché se ho ancora cose da dire e da scrivere lo devo proprio a certe esperienze".

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