"Mank", grande lavoro figlio di un capolavoro

Mank il film diretto da David Fincher da oggi su Netflix

"Mank", grande lavoro figlio di un capolavoro

Quarto Potere, il capolavoro, del 1941 diretto, scritto, prodotto e interpretato, all'età di 25 anni, da Orson Welles, è stato giudicato il più bel film americano di sempre. È risaputo che dietro la figura del protagonista «Citizen» Kane si cela quella del magnate, dell'industria del legno e dell'editoria William Randolph Hearst. Che, infatti, mise in campo tutto il suo arsenale per boicottare la pellicola, limitandone la circolazione e imponendo, ai suoi media, di non parlarne. Questo non impedì al lungometraggio di ottenere ben nove Nomination, anche se la delusione fu tanta visto che Quarto Potere vinse solo la statuetta per la miglior sceneggiatura originale. Già, ma chi scrisse, realmente, i dialoghi di quel film? Fu un lavoro a quattro mani di Orson Welles e Herman J. Mankiewicz (conosciuto con il nomignolo di Mank) o quest'ultimo fece tutto da solo e Welles se ne prese, in maniera indebita, il merito? Mank, il film sul quale Netflix punta, a ragione, diritto agli Oscar, da noi visibile da oggi sulla piattaforma streaming, non sembra avere dubbi nello sposare questa seconda tesi. E così, dopo la Grande Depressione, ecco Mank, costretto a letto a causa di una frattura alla gamba, lavorare giorno e notte, tra bevute e sedativi, con l'aiuto di una dattilografa, alla stesura di quello che si rivelerà un capolavoro. Ed è attingendo al suo tormentato rapporto con Hearst che Mank (strepitoso Gary Oldman, un Oscar blindato) lo tratteggia, sotto le mentite spoglie di Kane, denunciando quanto fosse nudo il «Re». Tra scene al presente e flashback che raccontano gli incontri/scontri tra i due, passiamo attraverso la Grande Depressione, l'amicizia con la giovane fidanzata del magnate, Marion Davies (Amanda Seyfried), l'onnipotenza di quegli anni di Louis B. Mayer, i sindacati, la connivenza tra Hollywood e politica (non è cambiato nulla, come si vede).

Il tutto con un uso sapiente che David Fincher fa del bianco e nero, in quella che sembra una lettera d'amore scritta a quel cinema tanto rimpianto. Un grande film che manderà in delirio i cinefili duri e puri. Consiglio: (ri)guardatevi prima Quarto Potere (è su Amazon Prime Video) per capire meglio, fino in fondo, Mank.

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