Ad appena un mese dall'infarto che l'ha colpito mentre si esibiva su un palco di Trani, in Puglia, Massimo Lopez ripercorre quel momento che gli ha cambiato per sempre la vita in un'intervista al settimanale Chi, in edicola domani 26 aprile.
"In casa mia c'è una certa famigliarità con le patologie cardiache. Così, quando ho cominciato a sentirmi male sul palco, ad avere un dolore al torace, a sudare, ho capito perfettamente cosa stesse accadendo: ho chiesto scusa al pubblico e poi, dietro le quinte, ho chiesto un'ambulanza. Dopo dieci minuti ero già nelle mani dei medici, curato in un'eccellenza della cardiologia quale è l'ospedale Bonomo di Andria". L'attore ricorda poi il momento forse più duro, quello in cui non sapeva ancora come sarebbero andate le cose. "Mentre ero in ambulanza pensavo alla mia famiglia e alle persone più vicine. Con molta tranquillità, mi sono detto: 'Qui o va bene o va male, ma speriamo che non finisca male perché ci sarebbe tanto dolore'".
Fortunamente Massimo Lopez oggi sta bene ed è convinto che l'infarto non abbia avuto gravi conseguenze per un preciso motivo: "Credo proprio che mi abbia salvato una mano santa perché quella sera avrei dovuto essere da un'altra parte, in un posto meno comodo per raggiungere l'ospedale". Dopo l'infarto, e quindi la possibilità di morire, l'attore ha ristabilito le priorità della propria vita: "Ora devo ricordarmi di mantenere un punto di vista distaccato, di pensare a me e, soprattutto, alle cose fondamentali, quelle che appartengono alla sfera del cuore.
È come se avessi tradito il cuore e l'anima con la vita che faccio e tornare a questi valori significa apprezzare certe cose e relativizzare tutto il resto: la carriera, il lavoro, i rapporti buoni con le persone, il successo che è importante, ma non è la cosa più importante della vita".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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