È morto ieri, a ottantotto anni, sir Ian Holm, uno dei più celebri attori britannici. Per decenni ha lavorato per il teatro e per il cinema ed è noto al grande pubblico soprattutto per aver interpretato l'hobbit Bilbo Baggins nella trilogia cinematografica del Signore degli anelli. Nato in Inghilterra da genitori scozzesi nel 1932, aveva iniziato la sua carriera negli anni Cinquanta. Diventò in brevissimo un attore di punta della Royal Shakespeare Company. Questa formazione sul più classico degli autori inglesi è rimasta sempre il marchio della sua recitazione. Ma a regalargli la fama internazionale è stato il cinema: a partire dalla fantascienza. In Alien (1979) di Ridley Scott interpretò l'androide Ash, riuscendo a rendere alla perfezione il personaggio dell'uomo macchina. Da allora è comparso in moltissime pellicole come Brazil (1985) di Terry Gilliam e l'Amleto (1990) di Franco Zeffirelli, dove, interpretando Polonio, univa la sua lunga esperienza teatrale a quella cinematografica.
Dal punto di vista della critica, il momento più alto della sua carriera è stata probabilmente l'interpretazione dell'allenatore di origine italiana Sam Mussabini in Momenti di gloria (1981) di Hugh Hudson. Venne candidato all'Oscar come migliore attore non protagonista. Quanto al teatro shakespeariano, nel 1990 conquistò un «Olivier Award» per la sua interpretazione in Re Lear. A cui è seguito nel 1998 il conferimento da parte della Regina Elisabetta II del titolo di «Baronetto» per meriti artistici. Ma è stata la trasposizione cinematografica del capolavoro di Tolkien a renderlo un volto noto anche ai più giovani.
Con i quali cercava sempre il contatto, anche se si era ritirato definitivamente dalle scene nel 2014, e che ne apprezzavano anche la grande ironia nelle interviste. Ancora qualche settimana fa scherzava con i suoi fan: «Mi dispiace di non vedervi di persona... sono in lockdown nella mia casa da hobbit».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.