Da Ocean a ChesnuTT ecco le voci nere che mirano all'anima

Se la musica ha ancora il potere di mirare dritto all'anima, allora il soul è la muica del presente e del futuro. Alla faccia di chi dice che non c'è niente di nuovo in giro e che gli ultimi acquirenti di dischi sono solo reduci nostalgici del cosiddetto «adult rock». Nel 2012 sono usciti un buon numero di album soul che le classifiche delle riviste e dei portali specializzati (tra cui Spin e Pitchfork) hanno sistemato ai gradini più alti delle top list. E non si tratta né di revival né di artefatte reunion: le influenze black interessano soprattutto le giovani generazioni, capaci di rileggere il calore di questo genere alla luce delle contaminazioni con elettronica, rap e trip hop.
Sono tanti i fenomeni nuovi da tenere d'occhio, a cominciare dal 22enne canadese Abel Tesfaye, vero nome di The Weeknd, esploso sul web da un anno, che finalmente ha deciso di pubblicare gran parte della sua musica in tre cd intitolati appunto Trilogy: la voce è il punto forte di questo ragazzo, tra atmosfere oscure, citazioni r&b, glitch elettronici e la strepitosa cover D.D. che fa rivivere il mito di Michael Jackson. Un piccolo gioiello è il video di Wicked Games, girato in bianco e nero, dalle atmosfere sottilmente erotiche. Il mondo di riferimento di Kendrick Lamar (album numero 1 secondo Pitchfork) è il rap; inizialmente anche lui pubblicato solo in digitale ha avuto un gran seguito su internet prima di debuttare con Good Kid, m.A.A.d City che contiene diversi rimandi al suo eroe Tupac Shakur. Considerato il golden boy della scena di Los Angeles, Lamar sarà ai Magazzini Generali di Milano il 24 gennaio. Dello stesso ambito è Miguel che ha appena pubblicato il secondo lavoro Kaleidoscope Dream dove il mondo rap incrocia il jazz e le migliori canzoni di Prince.
Un disco di cui si sta parlando molto è Channel Orange di Frank Ocean (Spin lo ha definito il migliore dell'anno ed è in corsa per il Grammy 2013). Nato a New Orleans nel 1987, ha già alle spalle una lunga carriera di songwriter e produttore: ha scritto brani per Justin Bieber, John Legend e Beyoncé, collaborato con Kanye West e suonato in apertura agli show dei Coldplay. La scorsa estate il debutto discografico con un album molto vario e di atmosfera, che ricorda il primo Tricky, che contiene l'hit Pyramids. Di recente ha fatto coming out annunciando una relazione omosessuale e proprio ieri gli è stata ritirata la patente per eccesso di velocità e possesso di stupefacenti.
Appartiene invece alla straordinaria tradizione del soul britannico Michael Kiwanuka con un lavoro d'esordio dal taglio cantautorale, Home Again. Londinese di origini ugandesi, era dai tempi di Ben Harper che non si sentiva una voce così calda e matura per un ragazzo di 24 anni, immerso nelle atmosfere e nei colori vintage di dieci canzoni che sono altrettanti gioielli. La critica lo ha definito un incrocio tra Van Morrison e Otis Redding e la BBC lo ha insignito del premio di artista dell'anno.
C'è voluto invece un decennio per assistere al ritorno di Cody ChesnuTT, che nel 2002 aveva fatto gridare al miracolo con The Headphone Masterpiece, un doppio cd rimasto però tra quelle prove d'autore forse troppo complesse per il grande pubblico. La notorietà, infatti, gli è giunta per la collaborazione con i Roots. Il ritorno porta il titolo Landing on a Hundred ed è puro distillato Marvin Gaye in un disco bello e discontinuo, che in fondo è il suo limite, ma considerando la scarsa prolificità dell'autore è comunque da avere.
Tra debutti e rientri, il 2012 (che ha dato l'addio a Terry Callier, adorato dai Massive Attack) si porta dietro due straordinari grandi vecchi del soul: Bobby Womack, malato di cancro e di Alzheimer, riscoperto da Damon Albarn che gli ha da poco prodotto e scritto i testi di The Bravest Man in the Universe, top album per Q Magazine, dove duetta con Lana Del Rey.

Lo scrittore Roddy Doyle, autore di The Committements, che di soul se ne intende, raccomanda caldamente questo disco. Bettye Lavette, invece, è la voce femminile del 2012, con uno strepitoso album di cover Thankful 'n'Thoughtful dove reinterpreta Bob Dylan e i Black Keys, Tom Waits e i Pogues, Neil Young e Sly Stone.

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