Questi i dieci peggiori film dell'anno in chiusura.
10) Underwater: a seguito di una esplosione in fondo all'oceano, degli scienziati devono raggiungere le capsule di salvataggio. Mostri marini, però, aspettano gli scafandrati per fare uno spuntino. In pratica, un pessimo videogame, mal diretto, senza un minimo di interesse per la sorte dei protagonisti, tra i quali spicca (si fa per dire) la svestita Kristen Stewart. Divorate gli sceneggiatori.
9) Ubriachi d'amore: due coniugi benestanti finiscono in bancarotta, barcamenandosi per sbarcare il lunario. Bastano cinque minuti per disinteressarsi delle loro vicende, Va bene che tutti dobbiamo pagare le bollette, ma Baldwin e la Hayek dovevano ridursi a fare questa figura patetica? A chi lo ha visto tutto, Sky dovrebbe regalare l'abbonamento.
8) Jack in the box: l'horror peggiore del 2020 fa il verso al pagliaccio a molla che salta fuori dalla scatola dei bambini. I personaggi spariscono, come vorrebbe fare lo spettatore che non si spaventa mai, neanche per sbaglio. Colpa anche di un clown che sembra il fratello scemo di quello di It.
7) Il colore venuto dallo spazio: Un meteorite, dal colore viola, si schianta davanti alla casa di una famigliola, infestando tutto e tutti. Lovecraft, tra gli autori più difficili da trasporre al cinema e il monoespressivo Cage come protagonista: un'accoppiata letale che trasforma l'horror in B-movie. Almeno, si ride di gusto davanti agli occhi spiritati che ti propina Nicolas, in perenne ritardo rispetto alla scena in corso.
6) Force of Nature: mentre l'uragano devasta Portorico, Mel Gibson, poliziotto malato, è alle prese con dei criminali. Purtroppo, il tornado non spazza via subito tutti, costringendoci a subire questa boiata clamorosa, con i cattivi più idioti visti sul grande schermo e attori (si fa per dire) che paiono assoldati nel discount sotto casa.
5) Fatman: Mel Gibson bissa la sua presenza in questa top ten, nei panni di disilluso Babbo Natale, cui dà la caccia un killer. Con tanto di sparatoria finale in stile Mezzogiorno di ghiaccio. Neanche all'asilo potrebbero partorire un film più infantile, per non dire cretino.
4) Bloodshot: un personaggio dei fumetti che, per esigenze di target, finisce snaturato, con l'aggravante di un protagonista, Vin Diesel, che ha lo stesso sguardo di uno alle prese con l'app per il cashback. Per non parlare della sceneggiatura, probabilmente scritta sulla tazza del bagno e, quindi, ispirata dal luogo.
3) Unfit la psicologia di Donald Trump: bizzarro documentario. Per dimostrare che Trump offende gli avversari politici, autore e intervistati non fanno altro che massacrarlo, paragonandolo a Hitler e dandogli del sociopatico. Cosa faranno ora che non è più presidente? Sceneggiatori e registi andranno in crisi di idee, come avvenne, in Italia, quando Berlusconi finì all'opposizione.
2) Un lungo viaggio nella notte: Quando i critici esaltano un film per la «visione onirica» del regista, la fregatura, per lo spettatore, è sicura. È il caso di questo incomprensibile, come trama (e non solo), «opera» del cinese Bi Gan che perde, ogni due per tre, il filo della narrazione, con sceneggiatura da «Quesito con la Susi». Se siete in arretrato di sonno, la pellicola giusta per recuperarlo.
1) The Prom: delle stelle di Broadway, in declino, corrono a sostenere una ragazzina lesbica che vuol partecipare, con la fidanzatina, al ballo della scuola.
Musical di una noia mortale, irritante in alcuni dei suoi protagonisti, come le mossette esibite da Corden. La Kidman, saggiamente, non ci mette la faccia, ma solo le gambe, in una sceneggiatura più scontata di un televisore nel Black Friday. Di gran lunga il peggior film del 2020.
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