Quando la pelle diventa arte e cultura

La cultura è un alibi, come diceva Flaiano. Una scusa per parlare di tutto, e di niente. Spesso abbiamo trattato di aziende che investono in cultura. E quindi di operatività che supera la teoria. Quando i privati fanno quello che «il pubblico» dice solo di fare, accollandosi un'eredità concreta per il futuro. Tra questi nuovi mecenati, UNIC, l'Unione dei conciatori italiani. Proprio in questi giorni LineaPelle, fiera internazionale della Pelle, ha prodotto, oltre alle tendenze moda proposte per la stagione estiva 2018 (News from the future), tre iniziative culturali.

Un concorso per giovani designer, una mostra fotografica di altissimo profilo (The Perfect Tannery, dei fotografi di Magnum Agency Stuart Franklin e Mark Power) e la 6° edizione del premio d'arte Amici per la Pelle che HA coinvolto oltre 1100 studenti delle scuole medie, provenienti dai distretti conciari italiani (Toscana, Veneto, Lombardia, Campania), concorso che richiede di interpretare artisticamente un tema (i giocattoli, in questa edizione), utilizzando la pelle. Da sei anni i ragazzi affrontano questo compito con entusiasmo. Lo stesso che si è respirato a LineaPelle, che ha regalato a tanti ragazzi la possibilità di prendere parte realmente al processo artistico e artigianale.

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