Quentin Tarantino ha girato molte scene con i piedi degli attori in primo piano, nel suo “C’era una volta a Hollywood”.
La pellicola, ambientata negli anni ’60 nella Los Angeles del cinema, vede protagoniste molte star. Nel cast, come riporta il Sun, c’è Leonardo DiCaprio, i cui piedi vengono mostrati per un minuto e 34 secondi a fronte di 2 ore e 45 minuti di film. Anche i piedi di Brad Pitt sono in bella mostra, ma solo per 39 secondi. Le estremità della fascinosa Margot Robbie appaiono sullo schermo per una scena lunga un minuto e 26 secondi. Un minuto anche per i piedi di Margaret Qualley, impegnata in un ruolo minore. In totale, in “C’era una volta a Hollywood”, ci sono 36 scene in cui gli attori sono a piedi nudi per una lunghezza complessiva di 9 minuti e 47 secondi.
Robbie ha tuttavia raccontato che, per quanto riguarda il suo personaggio, i piedi nudi sono stati funzionali alla caratterizzazione. L’ex Harley Quinn ha infatti spiegato che Sharon Tate - l’attrice che Robbie interpreta e è realmente esistita, moglie di Roman Polanski e assassinata dalla Family di Charles Manson - amava stare senza scarpe.
Da anni esiste nel mondo del cinema il mito di un presunto feticismo per Tarantino. Tutto è iniziato con il film del 1996 “Dal tramonto all’alba”, diretto dall’amico e collega Robert Rodriguez, in cui il regista californiano è protagonista insieme a George Clooney. In realtà, poco prima nel 1995, Quentin Tarantino aveva girato il suo primo grande capolavoro pluripremiato, “Pulp Fiction”: nella pellicola, Uma Thurman camminava in casa e ballava a piedi nudi, spesso ripresi in primo piano.
Cammina in casa a piedi nudi però anche la protagonista di “Jackie Brown”, Pam Grier. E si torna a indugiare sui piedi di Uma Thurman in “Kill Bill”. E ancora in “Grindhouse - A prova di morte”, in particolare i piedi di Rosario Dawson e Sydney Tamiia Poitier. Infine, stesso destino per Diane Kruger in “Bastardi senza gloria” e Kerry Washington - per la verità in questo caso si tratta di un nudo integrale - in “Django Unchained”.
Tutte le scene in cui sono visibili i piedi degli attori sono però funzionali alla trama.
Più che un feticismo, può essere definito un marchio di fabbrica del regista, celebre anche per le sue riprese del basso e per il ricorso al cosiddetto "stallo alla messicana". Si dovrà attendere il 18 settembre - data in cui uscirà nei cinema italiani - per controllare se per “C’era una volta a Hollywood” è lo stesso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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