Rick Bass fa rivivere il sogno americano che naviga a vista tra luci e ombre

In "Cane da petrolio" uno dei maestri della narrativa breve stupisce e commuove

Uomini e donne che vivono «al lato opposte del miracolo»: potrebbero essere esistenze di falliti in cerca di fortuna nel Midwest americano ma sono invece esseri umani battuti dal tempo, visi scolpiti dal vento e dal sole, accecati dai si dice ma liberati non appena guardano oltre l'orizzonte morale di un'America rara, dove il sogno di una terra della libertà, ancorché individuale, esiste ancora. I protagonisti dei racconti riuniti nella raccolta Cane da petrolio (Mattioli 1885, traduzione di Silvia Lumaca, pagg. 314, euro 16) fanno finalmente scoprire tutto il talento di Rick Bass, tra gli scrittori americani più amati negli Stati Uniti e ad oggi inedito in Italia.

Caso raro, quasi unico, Rick Bass è amato dagli scrittori più diversi come stili e epoche: Joyce Carol Oates ha scritto che «nel potente lirismo della sua prosa squisitamente lavorata, Rick Bass trasmette non solo i pensieri e gli impulsi ordinari dei suoi personaggi, ma anche quei momenti di pura sensazione - convincenti in ogni dettaglio fisico, mentale ed emotivo - quando l'intensità della vita esiste ad un livello quasi al di là del linguaggio» mentre per il Premio Pulitzer Annie Proulx «Bass è capace di farci vedere e sentire in modi inaspettati e le sue storie invitano i lettori a fermarsi e a riconsiderare e quindi esplorare i propri sentimenti» mentre Thomas McGuane scrive che sono «storie forti, commoventi e impulsive capaci di creare un mondo importante che è unico nella letteratura americana».

Notevole è anche il giudizio di due tra gli scrittori più lontani dall'esprimere giudizi: per Jim Harrison Rick Bass è «uno scrittore che può sia spaventare che stupire», mentre per Kent Haruf è un «maestro della narrativa breve». Pareri che è impossibile omettere in una recensione perché appunto scritti da voci molto lontane tra loro ma che confermano la grandezza di Rick Bass: la sua scoperta in Italia vale quanto quella di Larry McMurtry, rilanciato da noi sempre da Mattioli 1885 e oggi tra i grandi del catalogo Einaudi. Mettetevi sulle tracce dei Cani da petrolio e scoprirete un'America come non l'avete mai letta: certo ci sono i paesaggi sontuosi del Midwest, praterie, pianure e montagne alla scoperta del West, ma come li racconta Rick Bass ad oggi nessuna memoria. L'hanno paragonato a Twain, Hemingway, Carver ma sono tutti autori grandissimi ma lontani da Bass: i suoi protagonisti non sono (s)comparse della vita, non sono caricature, non sono testimoni di un Midwest come è stato raccontato ad oggi regioni abitati da uomini misantropi, delinquenti, scarti della vita- ma sono protagonisti carichi di vitalità, di speranza, anche di illusioni. Illusioni che non sono mai perse ma sempre luminose pur nelle ombre.

Bass è bravissimo nel tratteggiare i chiaroscuri della vita rendendola a colori pur non disneyficandola: ci sono anche racconti che hanno il sapore della favola, del «c'era una volta» ma non c'è rimpianto: c'è solo domani. Il che rende Rick Bass uno dei rappresentati più puri di un realismo che fa rivivere finalmente il sogno americano.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica