Mondo del cinema in lutto per la morte di Jean-Luc Godard, tra i padri della Nouvelle Vague e uno dei registi più rivoluzionari della storia della settima arte. Ma dalla Francia arrivano importanti novità sulla sua scomparsa. Nessuna malattia, nessun malore improvviso: il cineasta franco-svizzero è ricorso al suicidio assistito. “Non era malato, era soltanto esausto”, la rivelazione di una fonte vicina alla famiglia ai microfoni di Liberation.
Godard è riuscito “ad andare in fondo alle sue convinzioni”, ha rimarcato il quotidiano transalpino. Il regista di “Livre d’image” aveva preso la decisione di farla finita:“È stata una sua decisione, ed era importante per lui che si sapesse”. Ricordiamo che in Svizzera il suicidio assistito è autorizzato dalla legge grazie all’articolo 115 del codice penale. I familiari dell’artista hanno confermato che il 91enne è "morto serenamente presso il suo domicilio", a Rolle, sulle rive del Lago Lemano.
Già nel 2014, ai microfoni di RTS, il genio parigino aveva spiegato: “Paura della morte? Non ho l'ansia di proseguire ad ogni costo. Se sono troppo malato, non ho alcuna voglia di venire trascinato su una cariola...". Poi sul suicidio assistito: “Sì, potrei ricorrervi, anche se per il momento questa scelta è ancora molto difficile”. Il rappresentante legale della famiglia Godard ha rivelato che non è prevista alcuna cerimonia ufficiale, il regista sarà cremato e le sue ceneri saranno conservate dalla moglie Anne-Marie Mièville.
Sono tanti i messaggi di cordoglio per la dipartita del regista.
Anche il presidente francese, Emmanuel Macron, ha voluto rendere omaggio: “Godard è stato il più iconoclasta dei cineasti della Nouvelle Vague, aveva inventato un'arte risolutamente moderna, intensamente libera”. “Tu non sarai mai dimenticato”, il messaggio su Instagram di Brigitte Bardot, protagonista de “Il disprezzo”, uno dei capolavori dell’immensa cinematografia godardiana.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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