Robert Nathan, quando l'amore sa attendere

Romanzo capostipite del fantasy contemporaneo, amato da Ray Bradbury

Robert Nathan, quando l'amore sa attendere

Un romanzo che ha contribuito a cambiare le coordinate dell'immaginario collettivo non solo americano: Ritratto di Jennie di Robert Nathan torna finalmente nelle librerie (l'ultima edizione italiana risale al 1958 da Mondadori) per merito delle Edizioni di Atlantide (pagg. 144, euro 22, traduzione e curatela di Simone Caltabellota).

Un ritratto che è un piccolo gioiello di narrativa, una love story ambientata in un'incantata New York negli Anni della Grande Depressione. Pubblicato nel 1940 negli Stati Uniti, ebbe subito uno straordinario successo perché, se i tempi non erano i migliori, Nathan indovinò una favola moderna che faceva sognare senza dimenticare la realtà.Amatissimo da Ray Bradbury, considerato il capostipite del romanzo fantasy contemporaneo, Ritratto di Jennie racconta di un pittore di scarso successo che una sera, tornando verso casa attraverso Central Park, incontra una bambina che sta giocando da sola. I due passeggiano insieme e quando il pittore le domanda qual è il suo più grande desiderio, lei risponde: «Vorrei che aspettassi sino a quando diventerò grande». Da quel momento il racconto diventa una favola d'amore. Il sogno si realizza, i due si incontrano adulti, si innamorano, l'artista diventa affermato. Sembra una trama soltanto fantastica, irreale, e invece è una metafora perfetta sull'amore, sul destino, sulla forza d'animo.

Ed è soprattutto un ritratto che sfida il tempo, l'idea della morte, senza cadere nella retorica da melassa amorosa. È un romanzo che vibra di sentimento, che riconcilia con la vita e con la lettura, anche se sullo sfondo c'è sempre una sfumatura di malinconia.Dal libro nel '46 venne tratta una pièce radiofonica e nel '48 William Dieterle, produttore di colossal come Via col vento, decise di farlo diventare un film, ancor oggi di culto, interpretato da Jennifer Jones (protagonista di La vita è una cosa meravigliosa e attrice premiata con 5 Oscar) e da Joseph Cotten, l'attore prediletto da Orson Welles. Un libro e un film che meritano perché rappresentano un'età che non è mai stata epoca.

Non siamo in Via col vento ma in un ritratto immortale dell'anima umana: un chiaroscuro di sensazioni diverse, a volte contraddittorie, contrapposte. E il miracolo del Ritratto di Jennie è nel sintetizzarle in poche meravigliose pagine.

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