Il romanzo è una avventura lunga una vita (avventurosa)

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Il romanzo è una avventura lunga una vita (avventurosa)

I suoi lettori più affezionati non lo amavano soltanto: lo consideravano una fonte di ispirazione. Clive Cussler scriveva di avventura perché, alla faccia delle ricerche online e dei ghostwriter, la conosceva davvero. Le sue storie, tutte bestseller globali, nascevano nella maggior parte dei casi da episodi vissuti in prima persona: fu aviatore, esploratore di deserti e montagne, ma soprattutto fanatico di ogni sfida legata al mare, che fosse sopra o sotto le acque. Fare lo scrittore era solo un modo per condividere ognuna di queste passioni. Ora che Cussler è scomparso, a 88 anni, lo scorso lunedì nella sua casa di Scottsdale, in Arizona - la stessa dove conservava ancora parte della meravigliosa collezione di auto d'epoca così spesso citate nei suoi libri. I suoi lettori rimarranno perciò orfani non solo di uno scrittore prolifico in modo eccezionale, ma di un eroe in carne e ossa.

Classe 1931, nato ad Aurora, Illinois, cresciuto in California, ma di origini europee, non aspetta nemmeno di finire l'università per gettarsi nell'azione: dopo due anni di college si arruola nell'Air Force americana. Viene promosso sergente durante la guerra in Corea e lavora come meccanico e ingegnere di volo per l'aeronautica militare: lo stesso ruolo del suo personaggio Dirk Pitt, alterego che ha segnato tutta la sua vita, protagonista di ben 25 romanzi, tutti pubblicati in Italia da Tea e Longanesi. Segnata al punto che gli ha dato il nome più amato, quello di suo figlio, Dirk. Figlio che, dopo aver tentato altre strade, alla fine si è rassegnato a seguire a tempo pieno le orme paterne, scrivendo con Clive tre volumi a quattro mani: tra questi l'ultimo in assoluto in ordine di tempo, Il destino del Faraone (in libreria dal 30 gennaio scorso per Longanesi), ai primi posti in classifica in Italia a poco tempo dall'uscita, in cui Dirk Pitt e il suo vecchio amico e scudiero Al Giordino sono alle prese con l'antico enigma di una principessa egizia.

Fu l'esperienza militare insomma il primo capitolo della lunga serie di avventure personali che poi confluiranno una ad una nelle pagine dei suoi libri, narrate in modo così coinvolgente da raggiungere cifre di vendita stellari: dal suo debutto nel 1973 (con Enigma e Iceberg i primi thriller marittimi della saga di Dirk Pitt) è stato tradotto in 40 Paesi e 100 lingue e ha venduto oltre 126 milioni di copie in tutto il mondo, di cui 8 milioni soltanto in Italia e 5 milioni per la serie dedicata a Dirk Pitt, mentre per ben 17 volte ha raggiunto il primo posto nella classifica dei bestseller del Nyt. Recuperate il Titanic fu il primo libro pubblicato in Italia da Rizzoli grazie a Mario Spagnol, che a metà degli anni '90 ne riprese la pubblicazione in Longanesi con crescente successo.

L'esordio avvenne un po' per caso e un po' per tempo libero: la moglie lavorava presso il dipartimento di polizia e a lui toccava badare ai figli, da libero professionista nel mondo della pubblicità e sceneggiatore quale era diventato. Preparava la cena per i bambini, li metteva a letto e poi non aveva nessuno con cui parlare né altro da fare: così si decise a provare a scrivere romanzi. Molte delle storie di Pitt nascono infatti da un rovesciamento di prospettiva, da un esercizio di immaginazione che va oltre i fatti storici: Cussler si chiese che cosa sarebbe accaduto se una città sommersa fosse davvero esistita in Atlantide o quale sia stato il destino della corazzata Texas, punta di diamante della flotta confederata scomparsa nel nulla nel 1865 nel suo romanzo forse più famoso, Sahara, che divenne poi un film. Una tecnica oggi di gran tendenza, con i reiterati ritorni letterari di Hitler, Mussolini e persino di Gesù Cristo, e che non ci stupisce più di tanto, ma che per gli anni dai Settanta ai Novanta era una novità da pionieri.

Scrivere però non gli è mai stato sufficiente per sfogare il suo istinto naturale per le sfide impossibili e la caccia ai misteri storici: nel 1978 ebbe l'idea di fondare la Numa, la National Underwater and Marine Agency, un'associazione no-profit finanziata in gran parte dai ricavati della vendita dei suoi libri, specializzata nel recupero e nella conservazione di relitti marini di interesse storico. Quello è stato probabilmente il più grande serbatoio per le emozioni che danno vita al particolare mix di azione e tecnologia che costituisce la cifra inimitabile dei suoi successi, popolati da relitti, eroi da cui dipende il destino del mondo, antieroi tirannici e mitomaniacali, donne splendide e inebrianti e tesori inghiottiti dal tempo.

Anche se non è mai stato una vittima dell'etichetta di minore riservata alla letteratura di genere, nel 1997 la State University di New York gli ha conferito una laurea in Lettere per riconoscere il valore letterario dei suoi romanzi.

«Il più amato tra i maestri dell'avventura nel mondo: ironia, emozioni, intrecci geniali sono stati la sua cifra», ha detto Stefano Mauri di Gems nel ricordarlo. «I suoi romanzi hanno appassionato lettori di diverse generazioni per decenni in tutto il mondo. Clive Cussler sapeva di cosa scriveva».

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