Sanremo, il comico Saverio Raimondo accusa la Rai: "Chiamato ma ora non sono più gradito"

L'artista romano ha denunciato sulla sua pagina Facebook la sua improvvisa esclusione dalla kermesse musicale: "La mia presenza non è più gradita. Cosa avrei potuto fare di pericoloso?". La Rai replica: "Non esiste nessun caso Raimondo"

Sanremo, il comico Saverio Raimondo accusa la Rai: "Chiamato ma ora non sono più gradito"

Una camera a Sanremo prenotata a suo nome. Ma nessuna partecipazione ai programmi legati al festival. Saverio Raimondo inizia così, con un post sulla sua pagina Facebook, la denuncia della sua improvvisa mancata partecipazione al festival di Sanremo. Un'esclusione di cui, stando alla sua ricostruzione, non sarebbe stato avvertito.

"Rispetto ai retroscena, posso dirvi che, in effetti, esiste da settimane una camera a Sanremo, prenotata da Rai, a mio nome per i giorni del Festival. Ma quella camera, nelle prossime ore, verrà evidentemetne assegnata a qualcun altro, perché la mia presenza a Sanremo, prevista e voluta da Raiuno già da mesi e condivisa a più livelli, negli ultimi giorni, è stata messa in discussione, fino alla cancellazione delle ultime ore", ha dichiarato il comico romano.

Secondo quanto riferito dall'artista, Raimondo sarebbe stato contattato dal servizio pubblico in autunno "per realizzare dei contenuti digital" nel suo stile. Una presenza che, stando a quanto riferito dal comico stesso, avrebbe avuto una finestra "all'interno del Dopofestival".

La lista

Raimondo, successivamente, ha specificato come dalla conferenza stampa di Claudio Baglioni sia "montato un caso politico" e che Raiuno avrebbe quindi deciso di escluderlo dalla kermesse. "A quanto pare, la mia presenza lì non è più gradita", ha continuato lui. Che ha poi stilato una lista di motivazioni che avrebbero deciso il suo allontanamento definitivo, chiedendosi, ironicamente, cosa avrebbe fatto a Sanremo di "tanto pericoloso": "Avrei indossato un gilet giallo, avrei fatto un collegamento dal porto di Sanremo -chiuso per la celebre politica dei porti chiusi - e speculando sulle parole del direttore artistico Claudio Baglioni che, in conferenza stampa, ha detto di non volere ospiti stranieri (un festival sovranista!), avrei raccontato l'emergenza umanitaria di un barcone bloccato da giorni in mezzo al mare con a bordo un centinaio di ospiti stranieri - Shakira, gli U2, Ami Stewart...- che non vengono fatti sbarcare". E ha concluso: "Approfittando della mia somiglianza con Di Maio, sarei salito sul balcone dell'Ariston a festeggiare l'abolizione della povertà e ad annunciare un nuovo boom discografico. Avrei rivelato l'arrivo di Cesare Battisti come super ospite sul palco di Sanremo, esibito in catene di fronte alla folla impellicciata. Insomma, avrei fatto il mio lavoro. Quello per cui mi avevano chiamato. Ma a quanto pare no, non lo posso fare. Eppure sono italiano, e bianco, e uno vale uno! Non capisco. Una cosa è certa: ci si annoia tantissimo".

La replica della Rai

E la risposta del servizio pubblico è arrivata in poche ore: "In merito alle dichiarazioni di Saverio Raimondo, Rai precisa che non esiste, al momento, nessun tipo di

accordo contrattuale o trattativa economica che lega il comico al festival di Sanremo. Il fatto che Raimondo non faccia parte della squadra non ha niente a che vedere con il contenuto delle sue eventuali esibizioni".

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