La stretta di mano sopravvivrà al Covid? La sua storia millenaria ci risponde di sì

Massimo Arcangeli racconta la lunga vicenda del nostro gesto più sociale

La stretta di mano sopravvivrà al Covid? La sua storia millenaria ci risponde di sì

Era un gesto così comune da non farci più caso. O meglio ci si fermava a guardarla, la stretta di mano, solo se era di quelle epocali, come quella tra Trump e Kim Jong-un, o quella - da libri di storia - di Garibaldi e Vittorio Emanuele II. Ma nessuno mai si sarebbe messo a immaginare l'improvvisa dipartita di questo gesto antichissimo causa virus; nessuno scenario apocalittico descritto dalla fantascienza aveva mai preso atto che questo gesto di pace fosse così in pericolo, così fragile di salute.

Ma da mesi, mentre l'uomo combatte contro il covid-19, questo «toccamento» rituale è quasi estinto ed è difficile capire se mai tornerà o passeremo tutti a saluti più antichi (non romani per carità che si crea subito un cortocircuito politicamente scorretto) o futuribili, come il saluto vulcaniano inventato da Leonard Nimoy nella famosissima serie televisiva Star trek.

Allora bene ha fatto il linguista e sociologo Massimo Arcangeli a raccogliere in un libretto agilissimo tutti i momenti memorabili che l'uomo ha siglato stringendo le destre. Si intitola L'avventurosa storia della stretta di mano. Dalla Mesopotamia al covid-19 (Castelvecchi, pagg. 102, euro 14,50) ed ha anche un ricco apparato iconografico per capire come evolve il gesto nei secoli.

Così il lettore scopre che la testimonianza più antica è quella della stretta di mano tra il re assiro Shalmaneser III e il suo omologo Marduk-zakir-sumi I. Si tratta di due alleati che si stringono la mano per aver posto fine a una rivolta: nell'850 a.C. la stretta di mano era già lì. E poi ha accompagnato quasi tutte le civiltà. Basta vedere una stele del 350 a.C in cui con tenerezza una madre tiene con la destra la mano della figlioletta morta mentre con la sinistra le carezza il volto. Ecco molte mani tese ai defunti nell'arte votiva mentre ora il covid ci obbliga a lasciare soli i malati, a non toccarli...

E poi seguono strette di mano di tutti i tipi. Attenzione sia chiaro più volte la stretta di mano se l'è vista brutta. Tra i romani era solo una cosa da soldati o gladiatori (afferrando però al polso, infondo un modo per controllare che l'altro non mettesse mano all'arma). I cittadini per bene la usavano al massimo nei matrimoni. Non per niente condurre in sposa si dice «impalmare». E in tempi più recenti la stretta di mano è stata anche reazione al più cerimoniale inchino. Anzi, quasi un segno di rivolta democratica contro i salamelecchi. Vedasi la moderna e avvolgente stretta di mano dell'ex presidente Trump ad una piuttosto allibita Elisabetta II, abituata a contatti tattili meno rudi.

Sono ovviamente molte più di queste le strette e gli scuotimenti censiti e recensiti da Arcangeli.

Ma ovviamente speriamo che il suo censimento non sia il de profundis per un gesto che sparirà. Speriamo che la stretta torni e che questa sia una breve pausa come altre che ci sono state nella sua lunga storia. E non ce ne voglia il gomito contro gomito. La cui storia è breve e lo sarà a prescindere.

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