Tanto per cominciare, chi era già entrato nel mondo di TivùSat, non ha dovuto preoccuparsi di nulla in questi giorni per il primo spegnimento di alcuni canali (i tematici di Rai e Mediaset), dall'altro ieri visibili solo sugli apparecchi nuovi in grado di ricevere la visione in alta definizione. La piattaforma satellitare gratuita l'aveva già effettuato lo scorso anno il passaggio ai nuovi standard di trasmissione: i suoi decoder e Cam (il supporto che contiene la smart card da inserire nel televisore) necessari per collegarsi sono già predisposti per il DVB-S 2.
Ma sono anche altre le ragioni per cui un numero sempre maggiore di utenti decide di rivolgersi alla piattaforma TivùSat (società di Rai, Mediaset, Tim e altri broadcaster) che offre la possibilità di vedere tutti i più importanti canali italiani e molti stranieri in maniera completamente gratuita. In primo luogo la qualità della visione in HD e 4K. Ce lo spiega il Ceo della società Tivù, Alberto Sigismondi. «Passare a TivùSat è come essere pronti per il futuro: una macchina del tempo che ti proietta nella televisione che arriverà tra qualche anno». Si parla tanto di alta definizione, ma allo stato attuale, il servizio è disponibile solo per dieci canali sul digitale terrestre oltre che, ovviamente, sulle piattaforme a pagamento.
«Noi invece - su un totale di 140 - abbiamo già 60 canali in HD e 7 in 4k (l'ultra HD).
Lo spettatore si può gustare una visione ottimale come è stato, per esempio, per gli Europei di calcio di quest'estate». Scelta da valutare soprattutto in vista del 2023 quando si dovrà passare al nuovo sistema digitale terrestre (che consentirà di liberare la banda a 700 Mhz necessaria per i servizi mobili 5G). «Se una persona deve cambiare l'apparecchio o il decoder, vale la pena che con una piccola spesa aggiuntiva si doti del nostro decoder o della nostra Cam. I costi variano da 99 a 110 euro e altri 150/170 per l'istallazione della parabola, però si paga una volta sola». E si può usufruire del bonus tv.
«TivùSat è cresciuta molto: secondo gli ultimi dati, ci vedono più di sei milioni e mezzo di italiani. Su 24 milioni di prime case, 2 milioni e 600mila sono dotate di tecnologia Tivusat. E, in questa fase di cambiamento, l'interesse è sempre crescente».
Certo è difficile competere con le offerte della pay tv, dal calcio alla serie tv ai film.
«Sono campionati diversi. Noi offriamo qualità senza far pagare. Inoltre tanti canali internazionali come BBC World, CNBC, BFC, Arte o Mezzo (per gli appassionati di musica). E molti altri broadcaster stranieri stanno salendo a bordo».
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