Torna «Masterchef» con i tre coach più spietati che mai

Barbieri, Bastianich e Cracco con i coltelli affilati: "Di ottomila aspiranti concorrenti, in gara solo18"

Torna «Masterchef» con i tre coach più spietati che mai

Fornelli pronti, top chef pure. I due maestri stellati italiani Bruno Barbieri e Carlo Cracco, insieme al guru della ristorazione Usa Joe Bastianich, si ripresentano nel ruolo di preparatori implacabili di aspiranti cuochi di qualità. Da trattare e maltrattare, naturalmente per il loro bene. E per quello dei palati che dovranno servire. MasterChef Italia si fa più esclusivo e per la nuova edizione - al via da domani ogni giovedì in prima serata - passa dal chiaro di Cielo alla pay di Sky Uno HD. Si potrebbe dire che il simbolico ristorante a 7 stelle del talent show gastronomico più celebre del mondo (38 versioni internazionali, record assoluto per un format) nella versione tricolore diminuisce i posti ma aumenta la clientela vip.

Il Vicepresidente Cinema e Entertainment di Sky Italia Andrea Scrosati la mette così: "Masterchef sarà in esclusiva Sky perché è un gioiello di valore pay. Con l'evoluzione del digitale e dei media più svariati non penso che le cifre di share abbiano ancora un senso fondamentale». Fuor di metafora vuol dire superare quella scalata che, nella prima edizione, portò Masterchef Italia dall'1% delle prime puntate al 2,6 della finale. Dopo il successo della prima edizione, il menu del programma rimarrà invariato, a cominciare dal trio Cracco, Barbieri & Bastianich, che si annunciano «più affiatati» nel supremo scopo di ricercare il nuovo talento culinario all'orizzonte: 8.000 aspiranti chef sono stati provinati, di cui 100 giunti al cospetto dei tre giudici.

Da lì, la scelta («quest'anno molto dura», ammettono i top chef) di 18 concorrenti da condurre nelle prove. Saranno 22, di cui 11 prime serate, le puntate di questa edizione: una corsa al termine della quale il vincitore si aggiudica il titolo di MasterChef d'Italia, 100.000 euro e la chance di pubblicare un libro di ricette originali. «Quest'anno i concorrenti sono più esperti - spiega il Direttore delle Produzioni Originali Sky Nils Hartmann -; con l'altra nostra produzione principale, X Factor, MasterChef Italia ha in comune l'autorevolezza nel proprio campo. Ecco perché in questa edizione ci saranno ospiti, ma tutti del mondo dell'alta cucina».

Il vincitore di MasterChef avrà un futuro segnato in positivo: come quello del trionfatore della prima edizione, Spyros Tehodoridis, che a breve sarà protagonista del programma Help Kitchen su DeAKids. «La prima edizione ha unito l'Italia - spiega lo chef Bruno Barbieri - coinvolgendo tutte le età. La parentela con X Factor? La capacità di chiamare i giovani: anche da noi costituiscono la maggioranza dei concorrenti. A X Factor però puoi andare solo se sai cantare, da noi possono venire tutti». Sempre che sappiano accettare le bocciature. Il «cattivo» americano Joe Bastianich fa il confronto con MasterChef Usa: «La preparazione dell'italiano medio è superiore, senza dubbio.

Sono tempi duri, cuochi e imprenditori scappano dalla burocrazia italiana, per andare a fare ristorazione in Asia, Medio Oriente e America. Un programma come questo aiuta le giovani promesse a conquistare uno spazio».

E per terminare il gioco delle similitudini con X Factor, ognuno dei tre chef rivela come si vede da rockstar: «Io sarei Tom Waits», butta lì Bastianich, regalando ai presenti pure un'esibizione a cappella da consumato performer. «Springsteen», risponde sicuro Barbieri. Il più sincero è Cracco: «Io dico Tom Jones dei Radiohead, ma solo perché è venuto a cenare da me e mi ha ricoperto di complimenti».

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