La prima volta. In Rai. Il 7 agosto è una data da segnare sul calendario: comincerà Sex - Dalla testa in giù, il programma (su Raitre, in seconda serata) dedicato al sesso che lo spiega in maniera aperta, senza censure, senza timori, ma anche senza risvolti pruriginosi. Non c'era mai stata nella storia della tv di Stato una trasmissione completamente dedicata al tema, rimasto tabù per decenni. A condurre il programma Angela Rafanelli, ex Iena, volto di Linea Verde Estate e già guida in passato di programmi sul tema, come Red e Loveline, su altre emittenti.
Lei ha insistito tanto perché la Rai lo mettesse in palinsesto.
«Certo. Lo chiedo da anni e quasi non ci credo che adesso si stia realizzando. È un programma necessario, da servizio pubblico, perché il sesso riguarda tutti, è il vero motore delle nostre vite. E c'è bisogno di conoscenza: una volta si sapeva poco, oggi circolano tante informazioni sbagliate e le conseguenze possono essere drammatiche. Lo dico da madre: mia figlia di nove anni mi fa molte domande e spesso vorrei sapere come risponderle meglio».
Non è una trasmissione che strizza l'occhiolino ad argomenti scottanti per fare più pubblico?
«No, anzi vogliamo restare in sordina. Il nostro programma sarà una specie di Geo del sesso. Useremo parole, toni e modi giusti per fare informazione».
E come sarà strutturato?
«Sarà un talk. Con una ventina di ragazzi in studio che porranno domande agli esperti: la pediatra Elena Mozzo e Filippo Nimbi, psicologo della Sapienza di Roma. Parleremo di sesso: come farlo, dove, quando. Ma anche di educazione sentimentale, di affettività, perché corpo e mente sono inscindibili».
Ma non sarà una sorta di Medicina 33?
«Certo che no: cercheremo di essere equilibrati, eleganti, ma con leggerezza, senza buttarla in caciara. Tra gli ospiti ci saranno Vladimir Luxuria e Drusilla Foer, e ci sarà anche un accompagnamento musicale».
C'è chi all'annuncio del programma ha storto il naso, temendo che si faccia propaganda su temi come identità di genere, omosessualità, pansessualità.
«Sono argomenti che certamente tratteremo, ma senza darne una visione filosofica, politica, morale o religiosa. Non vogliamo creare polemiche e non abbiamo posizioni da difendere. Il nostro orizzonte si riassume nel diritto alla salute e nell'inclinazione individuale che arriva fin dove non si danneggia la libertà dell'altro. Come parleremo delle prime pulsioni sessuali, del piacere, della prevenzione, del preservativo, del bullismo o della violenza sulle donne, così affronteremo anche l'orientamento sessuale, sempre con l'aiuto della scienza e delle testimonianze».
Lei quale tipo di educazione sessuale ha avuto?
«Molto scarsa. Con mio padre non ne ho mai parlato. Con mia madre ho insistito tanto perché mi portasse dal ginecologo: si è convinta quando le ho detto che già da due anni avevo rapporti con il mio ragazzo».
A quanti anni ha fatto sesso la prima volta?
«A 15 anni. È stato bellissimo. Un'esplorazione meravigliosa del corpo dell'altro, una scoperta continua. Lui me lo chiedeva da un anno, io rispondevo mia mamma non vuole e lui ma tu non dirlo a tua madre, così mi sono convinta».
Il grande amore è poi arrivato con il primo marito, l'artista Claudio Sinatti, che però è morto precocemente per una leucemia fulminante, quando vostra figlia Blu aveva pochi mesi.
«Un dolore atroce. Stavamo insieme da poco, ma avevo incontrato l'anima gemella.
È stato difficilissimo ma anche bellissimo crescere mia figlia da sola: è come se lui non mi avesse mai lasciato, perché mi ha fatto il regalo più bello, e io ho superato il dolore pensando alla responsabilità verso quella creatura: dovevo darle l'esempio, insegnarle che la vita è preziosa e va onorata nonostante le difficoltà e la sofferenza. Blu comunque è fortunata: ha due papà, uno in cielo e il mio secondo marito».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.