Accenni di vero Sinner. "Non sono come voglio"

Battuto Michelsen 6-4, 6-0, 6-2. Il messaggio di Jannik a Oliviero Toscani: "Un onore far parte delle tue giornate"

Accenni di vero Sinner. "Non sono come voglio"
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Se c'è ancora una cosa che Jannik Sinner non ha messo a posto è la ripartenza. Anche ieri, contro l'americano Michelsen, l'inizio della partita è stato un festival horror, soprattutto al servizio: due break sciupati da altrettanti controbreak ceduti, fino a quando la giovane speranza Usa ha perso la terza battuta di seguito, finendo per smontarsi da solo. Insomma il numero uno del mondo ha vinto 6-4, 6-0, 6-2, ma non sempre da numero uno del mondo, nel senso che quando si alzerà l'asticella bisognerà ritrovare qualcosa in più (oltre al sorriso, dài Jannik), cosa comunque che uno Slam ti permette di fare: «All'inizio potevo giocare un po' meglio, ma non è sempre semplice: ci eravamo incontrati una settimana fa e ormai mi conosce. Posso migliorare: devo lavorare su servizio, colpi da fondo e come andare a rete. Non sono ancora come voglio, continuo a lavorare per trovare me stesso, però in campo sono felice: finché si vince va tutto bene». Ora avrà O'Connell, che ha sconfitto in 4 set Bellucci. E nel frattempo ha confermato la sua immagine di campione gentiluomo (riconosciuta anche dal suo amico-rivale Zverev) mandando un videomessaggio a Oliviero Toscani, dopo che nella toccante intervista sul Corriere in cui ha raccontato la sua grave malattia, il fotografo ha citato il tennista italiano, oltre all'Inter, come sollievo per le sue sofferenze: «È un onore far parte delle tue giornate, andiamo al derby insieme» gli ha risposto Jannik, davvero anche in questo caso un Numero Uno. A New York, intanto, non di solo Sinner vive il tennis italiano. Perso Berrettini, sconfitto nettamente l'altra notte da Fritz («negli ultimi mesi non avevo mai giocato match di questo livello e si è visto»), c'è da applaudire un Arnaldi davvero autorevole: superato ieri Safiullin 6-2, 6-4, 6-4 e terzo turno contro Thompson davvero meritato. Al terzo turno approda anche la Paolini, scesa in campo solo per giocare tre punti prima che la caviglia di Karolina Pliskova andasse ko. Jasmine che al turno precedente ha avuto un curioso siparietto contro Bianca Andreescu, giocatrice con cui finora ha fatto percorso netto: uscendo dal campo la canadese l'ha salutata ridendo con un «me ne fai vincere una?».

Applausi finali per Sarar Errani (doppio 7-5 alla Dolehide) e per Lorenzo

Musetti, dopo la vittoria dell'altra notte in 5 set combattutissimi contro Kezmanovic: «Mi sono arrampicato sulla sofferenza», ha detto alla fine. Il che può valere anche per Sinner.

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