Finisce in nove, il Toro contro il Palermo. Ma vince 2-1 e festeggia il terzo posto in classifica, il ritrono nei quartieri alti dove era già stato dopo la quarta giornata. È ricapitato e allora non può essere un caso. Perché la squadra c'è, gioca un bel calcio, ha idee chiare e protagonisti diversi. Così, se nelle prima giornate l'uomo rivelazione era stato Baselli (ieri vittima di un problema a un ginocchio: oggi gli esami, si teme la distorsione), ieri la copertina se l'è presa Marco Benassi, autore del 2-0 con un gol alla Van Basten: palla lavorata da Maxi Lopez sulla trequarti, destro al volo incrociato dal limite dell'area e palla dritta nel sette. Imprendibile, ovviamente. E match che avrebbe anche potuto chiudersi lì, vista la pochezza dimostrata fino a quel momento dal Palermo: invece, la successiva (ineccepibile) espulsione di Molinaro per doppia ammonizione rinvigoriva i siciliani, abili prima ad accorciare le distanze con Gonzalez e poi trovatisi addirittura in doppia superiorità numerica per il rosso diretto a Obi. Padelli comunque resisteva e il Toro, passato in vantaggio sul finire del primo tempo grazie a una deviazione proprio di Gonzalez nel tentativo di anticipare Maxi Lopez, poteva gioire. «Quando ti arriva una palla del genere, hai una frazione di tempo per decidere se stoppare o tirare - ha raccontato Benassi -. Io ho scelto la seconda opzione».
Ventun' anni appena compiuti, riscattato dall'Inter per 3,5 milioni, Benassi lo scorso anno fu protagonista di due episodi non felicissimi che non hanno compromesso il rapporto con la tifoseria: la palla persa nel derby contro la Juve poco prima del gol di Pirlo e l'espulsione contro lo Zenit San Pietroburgo negli ottavi di Europa League. «Godiamoci il momento. Obiettivi? Li stabiliremo in corsa». Intanto, però la classifica sorride e la Juve è a meno otto.
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