Ancelotti e la rivelazione sul futuro: "Dopo il Real smetto di allenare..."

Il tecnico di Reggiolo si confessa dopo la conquista della Liga: "Dopo il Real sì, probabilmente smetto. La Nazionale? Perché no, mi piacerebbe..."

Ancelotti e la rivelazione sul futuro: "Dopo il Real smetto di allenare..."

Carlo Ancelotti è diventato il primo allenatore di sempre a vincere il campionato nelle cinque grandi leghe europee: Serie A col Milan, Premier col Chelsea, Ligue 1 col Psg, Bundesliga col Bayern e ora la Liga col Real Madrid.

Dopo il 4-0 all'Espanyol sono partiti i festeggiamenti, sia in campo che soprattutto in città. Sul pullman che ha portato la squadra in giro per la capitale spagnola, il tecnico di Reggiolo si è lanciato in un ballo scatenato con il brasiliano Vinicius Jr. Il brasiliano poi ha rincarato la dose, postando sui social una foto con alcuni compagni e lo stesso Ancelotti intento a fumare un sigaro con gli occhiali da sole. Una didascalia esplicativa: "The Boss".

Tornato ai Blancos la scorsa estate, il tecnico di Reggiolo vede nella squadra di Madrid l'ideale chiusura del cerchio tanto che, in un'intervista a Prime Video, ammette: "Dopo il Real sì, probabilmente smetto. Ma se il Real Madrid mi tiene qui per dieci anni, allenerò per dieci anni. Dopo mi piacerebbe stare con i miei nipoti, andare in vacanza con mia moglie, ci sono tante cose da fare che ho tralasciato e che mi piacerebbe fare. Andare in tanti posti in cui non sono mai stato. Non sono mai stato in Australia. Non sono mai stato a Rio de Janeiro. Andare a trovare mia sorella più spesso. Purtroppo non è che si può fare tutto, e quindi il giorno in cui smetterò avrò tutte queste cose da fare".

Ma se il Real sarà il suo ultimo club, sulla possibilità di allenare una Nazionale Carletto lascia la porta aperta. "Adesso è prematuro, non sicuramente per questo Mondiale. Quello del 2026, perché no? Potrebbe essere. Il Canada? Perché no? Mi piacerebbe, certo. Il Canada ha fatto benissimo", confessa Ancelotti, sposato con la canadese Mariann.

Ci sarà tempo per pensarci, per adesso l'allenatore emiliano è concentrato sul Real dove Karim Benzema sta giocando forse la sua miglior stagione di sempre. "Una delle caratteristiche di Benzema e della sua carriera è stata la continuità. Ha progredito sempre, non ha avuto una carriera di alti e bassi, una carriera costantemente ad alti livelli. Forse adesso è al livello più alto della sua carriera. Karim non va allenato, ma neanche gestito. Karim va utilizzato. Gestito si gestisce da solo perché è un grande professionista, molto umile, un grande giocatore. A Karim non gli si dice niente, questa è la verità".

Il centravanti francese è stato sempre decisivo nelle notti di Champions: "Molte partite ce le ha risolte, è stato determinante in questa stagione - riconosce Ancelotti -. Al momento è uno dei giocatori più famosi al mondo e mantiene una grande umiltà, e credo che questa sia la sua forza. Ma non si vince solo per Benzema, dietro c'è la struttura forte di un club forte, e la qualità di una rosa che è di alto livello. Pallone d'Oro? Non c'è un se e un ma. Credo che lo vincerà".

E se dovesse arrivare anche Kylian Mbappè, nessun problema: "In generale i giocatori bravi giocano...". Prima però c'è l'ultimo ostacolo verso la finale di Parigi, il City di Guardiola.

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