
Passa l'Irlanda all'Olimpico ma non è una passeggiata. L'Italia conquista un punto di bonus per evitare la maglia nera della classifica e contro l'Irlanda esce a testa alta. Non era facile contro la corazzata in verde che vince 22 a 17 ma la festa di San Patrizio per la marea verde dei tifosi irlandesi somiglia tanto a un sospiro di sollievo. È coraggiosa l'Italia, in palla nel primo tempo e anche nella ripresa, penalizzata dagli infortuni di Lamb e Negri e dai cartellini mostrati in faccia a Lamaro, Vincent e Nicotera. Il film del match somiglia al film del torneo con un'Italia che riesce a segnare in situazione di gioco rotto e che in parte migliora finché può la tenuta difensiva. Passiamo a condurre dopo 10 minuti con il solito calcio dietro le linee di Paolo Garbisi che innesca la corsa di Monty Ioane (nella foto). A rispondere all'iniziale vantaggio dei padroni di casa è Hugo Keenan che risponde lanciato da Crowley.
Si soffre e con l'Irlanda ci sta. Il tris di Dan Sheehan potrebbe chiudere i conti anche perchè la moviola ci grazia in un paio di occasioni e il piede di Crowley non è in giornata. Si resta attaccati nel punteggio, in inferiorità numerica, ma con la voglia di trovarlo quel punto di bonus che dopo la vittoria alla seconda giornata contro il Galles (battuto ieri in Inghilterra 68-14) oggi pesa come l'oro visto che ci evita il «cucchiaio» di legno. Basta una meta che arriva nel solito modo: pedatone di Ange Capuozzo lungo l'asse e corsa disperata di Stephen Varney che beffa un maldestro controllo dell'ovale da parte di Mack Hansen. Gli ultimi 18 minuti sono in trance con l'Italia che combatte su ogni pallone sognando una meta che non arriva. L'Irlanda fa il suo: minimo sindacale. 4 mete e punto di bonus ma rischia tanto con Simon Easterby che dalla panchina non nasconde la delusione.
Il fischio finale è una liberazione perchè stavolta la vittoria non è stata la solita vacanza romana.
La soddisfazione di Quesada c'è tutta: «Siamo delusi perché ci abbiamo creduto - dice - Abbiamo fatto passare l'Irlanda per una squadra normale. Paghiamo due errori gravi, ma in parità numerica abbiamo controllato il gioco». Non è da tutti.
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