Dopo il clamore per lo scandalo corruzione nel mondo della Fifa, e la riconferma di Blatter al vertice del calcio mondiale, con conseguente strascico polemico, Michel Platini, uno dei più agguerriti oppositori, torna a farsi sentire: "Io rappresento la Confederazione europea. Ci ritroveremo in occasione della finale di Champions il 6 giugno a Berlino (per la finale di Champioons League, ndr), discuteremo e vedremo il da farsi". A margine dell’Esecutivo Fifa il leader dell'Uefa non esclude una clamorosa decisione da parte del calcio europeo: uscire dalla Federazione internazionale come protesta contro la conferma di Blatter alla presidenza nonostante i recenti scandali. Sarebbe uno strappo durissimo, con i paesi dov'è nato il calcio (nel Vecchio continente) che sbattono la porta e se ne vanno. Anche se, allo stato attuale, sembra solo una minaccia.
A Blatter che ha parlato apertamente di campagna d’odio da parte dell'Uefa (nei suoi confronti), Platini preferisce non replicare: "Come Uefa abbiamo sostenuto il principe Alì che è partito da zero ed è arrivato a 73 voti, è stato un bel risultato".
Il giorno dopo la rielezione Blatter spara a zero e attacca l’Europa: "Da parte dell’Uefa e del suo presidente c’è stata una vera e propria campagna d’odio, non proveniente da una sola persona, ma da un’organizzazione che non ha compreso che nel 1998 io sono diventato presidente".
Quanto a Platini, che aveva chiesto a Blatter di farsi da parte invitando tutto il calcio europeo a votare contro, lo svizzero è stato chiaro: "Io perdono tutti, ma non dimentico". Ma il rapporto con il governo europeo del calcio resta in piedi: "Bisognerà continuare ad avere dei rapporti con Platini. La Fifa non può sopravvivere senza l’Uefa e viceversa".
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