Giampiero Ventura, da ieri sera, non è più il commissario tecnico della nazionale italiana. La Figc, viste le sue mancate dimissioni, lo ha licenziato per via della mancata qualificazione al Mondiale del 2018. In molti hanno criticato l'atteggiamento dell'ormai ex ct e tra questi anche il suo ex Presidente al Torino, Urbano Cairo che dalle colonne della Gazzetta dello Sport ha parlato in questi termini di Ventura: “Non ho visto neanche lontanamente il Ventura che conoscevo. Probabilmente avevo ragione quando, qualche estate fa, dissi che lo vedevo più come allenatore di club perché ha bisogno del lavoro quotidiano sul campo per inculcare i suoi eccellenti insegnamenti ai calciatori. Mi dispiace per lui e per l’Italia”.
Cairo, però, ha usato parole al vetriolo per il Presidente delle Figc Carlo Tavecchio, che non ha voluto e rassegnare le dimissioni e non ha alcuna intenzione di farlo: “Quando Tavecciho fu eletto la prima volta non lo votai, poi gli ho dato il mio voto per la rielezione e ho gradito un certo lavoro svolto, andato al di là di quanto mi aspettassi. Il mio giudizio è positivo ma di fronte a questo fallimento deve trarre le conseguenze, non può andare avanti come se niente fosse”. Il Presidente del Torino, infine, ha parlato dei troppi stranieri nel nostro campionato: “Non è quello il problema. Il numero è simile a quelli delle altre nazioni europee di riferimento.
Semmai va creato il contesto giusto per far emergere i talenti investendo nella loro formazione e in quella degli istruttori. Sono favorevole alle seconde squadre per far maturare i ragazzi. E poi sarebbe giusto introdurre una norma che obblighi i club a destinare una quota del fatturato agli investimenti nei vivai".
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